Thor: la divinità
e la nobiltà nel cuore
Chiara Giancona
“Io sono Thor figlio di Odino e dio del tuono”, così si presenta Thor, personaggio mitico della Marvel. In uno degli episodi più famosi sta per essere proclamato re di Asgard dal padre Odino, ma un’invasione dei giganti di ghiaccio blocca la sua incoronazione. Infuriato vuole andare a Yotunai (luogo in cui vivono i giganti di ghiaccio) a distruggerli ed è sicuro di sconfiggerli, tuttavia il padre chiede di risolvere tutto in maniera pacifica. All’inizio c’è un dialogo tra Thor e il re dei giganti di ghiaccio, ma in seguito ad una provocazione il primo reagisce con il suo martello combattendo e scatenando una battaglia. Quando Odino lo viene a sapere, interrompe la battaglia e lo riporta ad Asgard. Odino lo rimprovera dicendo che è arrogante, superbo e troppo sicuro di sé, lo disereda, lo esilia da Asgard e gli toglie tutti i poteri, compreso il martello. Thor arriva sulla Terra spaesato; desidera recuperare il suo martello, ma quando capisce che non riesce più ad averlo, inizia a riflettere e a capire i propri errori. Nel frattempo, suo fratello Loki vuole a tutti i costi diventare re di Asgard al posto del fratello di cui da sempre è invidioso, fino a quando ci riesce provocando un malore allo stesso Odino. Inoltre, manda sulla Terra un’armatura che sputa fuoco distruggendo tutto fino a quando Thor decide di sacrificarsi per tutti e riacquista i suoi poteri e il suo martello. Tornato ad Asgard, rimette tutto al suo posto, mandando Loki in prigione e rifiutando il trono.
Cosa noi giovani vediamo in lui? Che messaggio ci dà?
Thor, un principe spavaldo, arrogante, superbo, che, punito, comprende gli errori; infatti, nel momento in cui si sacrifica per il bene degli altri, riacquista i suoi poteri. Quante volte ci sentiamo sicuri di noi stessi e non ascoltiamo nessuno, però, poi ci ritroviamo nei guai. In quei momenti lì, pronti ad aiutarci, troviamo solo due persone: i nostri genitori che, nonostante tutto, sono sempre presenti. Ci puniscono ma per il nostro bene! Ci arrabbiamo con loro, non capiamo il perché, ci sembra che non ci vogliano bene, ma in realtà non è così; lo fanno per farci capire i nostri sbagli e imparare da questi in modo da non commetterli più. È importante ascoltare i consigli che ci vengono dati con il cuore e per il nostro bene, distinguendoli da quelli che invece non vogliono il nostro bene anzi ci portano a sbagliare. Crescendo, è giusto essere sicuri di sé stessi, tuttavia non da sentirsi sempre più in alto degli altri o superiori agli altri. Bisogna essere umili, riconoscere le proprie capacità ed utilizzarle per le cose giuste, non per dimostrare di saperle fare ed essere più bravi degli altri, perché ognuno è bravo in qualcosa.
Altro aspetto importante di Thor è il senso di protezione che ha per il suo regno e per il suo popolo. Da qui possiamo prendere esempio: proteggere, custodire, preservare le nostre città, il luogo in cui viviamo partendo dall’ambiente, curandolo non sporcando, partecipando alle attività della città, facendo volontariato per renderla migliore, a misura di bambini, giovani, adulti e anziani.
E infine, l’amore che ha questo supereroe verso la sua famiglia e verso il fratello Loki nonostante il tradimento, l’inganno, la violenza; lo perdona e cerca sempre di averlo al suo fianco, perché con il rancore non si va da nessuna parte, si vive male, pieni di rabbia, invece con il perdono rendiamo felici noi e chi perdoniamo così da vivere tutti meglio. La famiglia è il luogo in cui cresciamo e che ci prepara alla vita; è il nostro porto sicuro, la nostra stella polare che ci sarà per sempre!