Portare il male
Carlo Molari
C'è un criterio molto semplice per valutare la maturità di una persona: è la sua capacità di portare il male senza esserne schiacciata. Di fronte a qualsiasi situazione di sofferenza, di contraddizione o di limite siamo costretti a prendere una decisione, ad assumere un atteggiamento.
C'è chi fugge come può, c'è chi si adagia supinamente alla situazione, c'è chi impreca e maledice, c'è chi continua il proprio cammino reagendo al male compostamente per impedirgli di devastare la propria e l'altrui esistenza.
Prendiamo un esempio semplice. Consideriamo un cittadino che si trova di fronte a una incongruenza della organizzazione sociale, a uno scandalo, o a una irregolarità.
Di fronte a casi di questo genere, frequenti in una società come la nostra, cresciuta troppo in fretta e giunta velocemente a traguardi molto qualificati di organizzazione industriale e sociale, c'è chi non reagisce e assume un atteggiamento fatalista, convinto che tanto il mondo è andato sempre avanti in quel modo e mai cambierà.
Altri invece approfittano della situazione per curare solo i propri interessi. Sanno, ad esempio, che fino a oggi molti hanno evaso le tasse e credono perciò di essere autorizzati a fare altrettanto. Ratificano così il male, che pure, a parole, denunciano.
Altri cominciano a inveire e ad accusare gli altri, e distruggono le residue possibilità che esistono di convertire chi sbaglia e di rinnovare con pazienza la società.
Altri invece a ogni esperienza o notizia di incongruenze o di scandali, confermano il loro impegno sociale, perché sanno che ai mali storici si può ovviare solo con scelte pazienti e rinnovate continuamente. Sanno che solo in questo modo si crea uno stile di vita che pian piano si diffonde e diventa caratteristica comune di un gruppo, di una città, di un popolo. Esempi se ne possono addurre per tutti gli aspetti della vita di una città: lo stile di guida dell'automobile, il servizio nei pubblici uffici, le caratteristiche dei mezzi di trasporto, la pulizia delle strade, il rumore delle case, il modo di stabilire i rapporti, fino ai mali più gravi della nostra società: il disinteresse per le cose pubbliche, i soprusi e le violenze di gruppi organizzati, la sfacciata ricerca di denaro ecc. Tutto ciò risulta dall'accumulo di piccoli gesti, di abitudini ripetute, di ideali diffusi quotidianamente. Solo chi reagisce a questi mali con atteggiamenti di onestà senza riserve, con la fedeltà agli ideali comuni, con la perseveranza dei forti, solo costoro portano il male senza esserne coinvolti e a lungo andare ne liberano la società intera.
Animo amici, nessun male morale è invincibile.
Occorre mettersi insieme a compiere il bene senza desistere mai.
Proviamoci oggi. Forse potremo offrire speranza a chi la sta perdendo.