Accogliere il futuro
Carlo Molari
Ieri ho proposto alcune riflessioni sulla necessità di dialogo fra generazioni diverse. Vorrei oggi continuare con l'analisi delle difficoltà e delle condizioni necessarie per superarle. È innegabile che l'incontro fra giovani e adulti presenta ai nostri giorni difficoltà maggiori che in altri tempi.
La velocità dei processi culturali, la varietà delle esperienze nuove, le numerose invenzioni tecniche hanno sconvolto i tradizionali rapporti tra giovani e adulti.
In altri secoli, e ancora in alcune culture umane, gli anziani erano, o sono, i depositari delle tradizioni vitali, delle regole di comportamento, dei segreti per sopravvivere. L'autorità che essi avevano era legata a questa funzione fondamentale. La vita procedeva perché il passato era a disposizione dei giovani attraverso i racconti, le memorie, le tradizioni conservate dagli adulti.
Questi processi hanno caratterizzato la storia umana fino ai nostri giorni.
Oggi non è più così. È in corso una di quelle modificazioni spirituali che caratterizzano la cultura di un'epoca.
Mentre prima era necessario saper accogliere il passato e le sue offerte oggi è diventato urgente saper accogliere il futuro che avanza con passo velocissimo.
La funzione delle generazioni è diventata diversa. Di fronte al futuro da accogliere i giovani svolgono un ruolo rivelatore e stimolante che gli adulti non possono avere. Ma la generazione adulta deve avere quella maturità affettiva, quel dominio interiore, quella capacità di dialogo, che sole rendono fruttuose e stabili le conquiste umane.
Non ogni adulto evidentemente è maturo, come non ogni giovane svolge con coerenza la propria funzione rivelatrice.
Il peccato, il ripiegamento su se stessi, il trionfo dell'egoismo e degli interessi privati, possono diventare stile di generazioni intere e impedire l'irruzione del futuro nella nostra storia. Oggi i cattolici celebrano nella liturgia la morte e la glorificazione dí Maria, la madre di Gesù. La festa dell'Assunta è per tutti il simbolo di un futuro che possiamo impedire con le nostre scelte sbagliate o che invece possiamo accogliere con la gioiosa apertura reciproca. Dipende dall'atteggiamento che assumiamo gli uni verso gli altri.
Rendiamo questo giorno l'espressione di un incontro sereno fra generazioni che la Vita ha posto sulla stessa frontiera nel lungo e tormentato cammino della storia. Non facciamo del nostro presente un rifiuto al futuro che incalza.