Solidarietà
con chi soffre
Carlo Molari
Riflettevamo nei contributi passati sulla condizione per fare della sofferenza il trionfo della vita: continuare ad amare.
Si comprende facilmente perché una identica situazione possa produrre effetti opposti quando si rifletta che non è la sofferenza in quanto tale a migliorare l'uomo, ma è l'amore che l'accompagna. Se questo non c'è, la sofferenza devasta persone, corrompe ambienti familiari, ingigantisce egoismi, scatena violenze, isterilisce ogni fonte di vita.
In quanto tale, la sofferenza rende più difficile la vita. Per questo i sofferenti esigono solidarietà. Non possono da soli vivere la loro situazione, se qualcuno non concede loro la capacità di farlo.
Ciò vale in modo assoluto per i piccoli che non hanno ancora interiorizzato sufficiente forza vitale, ma proporzionalmente vale per ogni uomo che deve affrontare situazioni di sofferenza inedita.
Ettore Masina, nel presentare gli scritti di Luigi Rocchi, che ho citato giorni fa, riporta la annotazione di una donna: accanto a un uomo che sa soffrire c'è una madre che sa amare.
Molto esatto. Anche Gesù ebbe una madre che gli insegnò a soffrire. Non è senza significato che Giovanni nel suo Vangelo, a condividere un dolore senza misura, ponga al centro di un piccolo gruppo di amici la madre del crocifisso. Non è chiesto a tutte le donne di condurre il figlio fino alla tomba. Maria aveva insegnato al Figlio a pregare, gli aveva insegnato ad amare e quindi gli aveva insegnato a morire. Svolse fino alla fine il suo ruolo materno.
Nessuno sa morire é perciò nessuno sa soffrire se non lo impara.
E imparare a soffrire come imparare a morire non è possibile se accanto non c'è qualcuno che ama senza riserve.
Per questo l'espressione più elevata dell'amore umano è la compassione: saper portare la sofferenza degli altri, la passione vissuta in solidarietà.
Tutto può nascere da un amore che sa soffrire. Spesso, amici, ci è concesso di incontrare persone che soffrono. Non fuggiamole: portano tesori preziosi per l'umanità perché, miscelata all'amore, la sofferenza scatena energie straordinarie di vita. Guardate in faccia le persone che incontrate e se scorgete un velo di sofferenza nel loro volto fermatevi, porgete una mano. Vi accorgerete di un dono che vi viene fatto.