Prevedere
strutture nuove
Carlo Molari
Ho già iniziato alcune riflessioni sulla necessità di imparare a invecchiare. Occorre prima di tutto, dicevo, accettare la legge della vita che richiede prestazioni diverse secondo le di-, verse stagioni dell'esistenza.
Nella tradizione induista la fase operativa dell'esistenza viene considerata preparatoria alla decisione di vivere per un certo periodo pellegrinando e insegnando la sapienza della vita agli altri. Nell'ultima fase si ritorna in famiglia e silenziosamente si vive accanto ai familiari per indurre in loro le conoscenze vitali acquisite e prepararsi così alla consegna definitiva della vita.
La nostra società borghese ha dato grande peso alla fase produttiva dell'esistenza ma ha trascurato i suoi momenti sapienziali, le fasi di maggiore ricchezza interiore. Sicché spesso la nostra società non è in grado di valorizzare la sapienza di chi ha vissuto intensamente. Non ha quindi strumenti adeguati per coordinare fruttuosamente la presenza degli anziani sempre più numerosi e sempre più inutili.
Per una società saper invecchiare implica anche una opportuna organizzazione sociale. Un complesso di strutture per valorizzare l'esperienza degli anziani e la loro ricchezza umana. Ma per questo occorre rivedere i criteri di valutazione dell'esistenza e i principi che regolano l'ordinamento sociale.
Importante per la società non deve essere chi produce di più ma chi ha raggiunto forme di umanità più autentica, ricchezze di interiorità più profonda.
Non si tratta di stabilire graduatorie sociali ma di modificare i criteri di valutazione comune. Una società che valorizza solo la produzione economica ed è impostata solo sui beni materiali da moltiplicare è squilibrata come lo erano nel passato le società impostate sulla guerra e sulla forza fisica.
Il cammino che si intravede ora per la nostra società impone una revisione radicale dei criteri di valutazione.
Per invecchiare senza traumi, la nostra società deve utilizzare principi di sapienza più autentica.
Le soluzioni non sono semplici ma occorre cominciare a rivedere i criteri di valutazione. Il cambiamento non può avvenire per decreti legge, per rivolgimenti improvvisi. Solo attraverso una progressiva mutazione interiore si potranno realizzare cambiamenti definitivi.
Proviamoci oggi a considerare diversamente la presenza degli anziani in mezzo a noi e a vedere in chiave diversa la nostra vecchiaia, lontana o vicina che sia.