Speranza comunitaria

Carlo Molari

 speranzacomunitaria

Nei giorni scorsi ho parlato della speranza in chiave individuale. Ma c'è un aspetto più importante ed è quello delle speranze comunitarie o sociali. Vi sono speranze che si alimentano e si realizzano solo come confluenza di molti impegni, all'interno della solidarietà di un popolo.
Generalmente sono queste speranze che qualificano progressivamente la vita di una società e che concretizzano i suoi progetti. La politica si svolge continuamente all'incrocio tra speranze e realizzazioni, promesse e fatti. Generalmente questi sono sempre inferiori alle attese e anche quando vi corrispondono sollecitano nuove esigenze, inducono speranze maggiori.
Ciò avviene perché, mentre la ragione di ogni azione politica deve essere la crescita della comunità umana e la creazione di giuste strutture sociali, spesso i motivi veri delle decisioni sono molto diversi: la volontà di prevalere, la ricchezza da accumulare, il prestigio nazionale da difendere, interessi di gruppo da favorire, il successo personale da raggiungere.
Ma anche quando le ragioni di qualche scelta politica sono giuste, i risultati sono inquinati se la loro attuazione ha implicato soprusi o ingiustizie nascoste. Spesso succede che atti pubblici, pur formalmente corretti, hanno motivazioni non perfette, o modalità di esecuzione che implicano ingiustizie.
Pensate, ad esempio, quanti benefici economici noi traiamo da lavoro e materie prime di popoli deboli e sfruttati.
Tutta la vita sociale, allora è inquinata, le promesse fatte sono illusorie, false le speranze suscitate.
Il terrorismo scoppiato alcuni anni fa, gli episodi di violenza e di corruzione che minano ancora la nostra vita pubblica, gli squilibri tra le diverse classi sociali, non sono semplice espressione della malvagità di alcuni uomini perversi. Sono l'emergenza di ideali falsi perseguiti dai più, di speranze alimentate in modo non corretto.
Anche la promessa della casa, del lavoro, della giustizia sociale è ancora inadeguata se le speranze che suscita sono egoistiche, se comportano il disprezzo di altri gruppi, o la prevaricazione di giuste esigenze di popoli indifesi. Non basta la speranza di cose giuste, è necessario che anche le ragioni che la ispirano e le modalità della loro realizzazione siano adeguate. Tutti, amici, possiamo contribuire, anche oggi, a questa purificazione dei desideri. Proviamoci con impegno e costanza; avremo fatto compiere un passo avanti a tutta la società.