Luciano Meddi
(NPG 2001-02-59)
1. Il salmo 2 forse è stato scritto nel ricordo delle situazioni tristi della storia di Israele. Tuttavia il suo motivo immediato è la festa della proclamazione di un nuovo re, una nuova guida del popolo di Dio. Il re in Israele non era stato voluto con una autorità illimitata, ma soprattutto come immagine della premura di Dio per la sua comunità. In questo modo si sarebbe potuto vedere la supremazia sugli altri popoli.
Ma i popoli non sono interessati alla proclamazione della salvezza che viene dalla Legge e dall’Alleanza. Essi preferiscono impostare la società in modo del tutto diverso e non si orientano secondo i decreti di Dio. Nel giorno della sua festa la comunità ricorda al nuovo re di avere coraggio perché Jahvè lo ha scelto come suo servitore, figlio, rappresentante.
2. In questo senso il salmo viene riletto dai primi cristiani come salmo che esprime il significato profondo della vicenda di Cristo. Egli è l’inviato definitivo di Dio: ha ricevuto l’investitura divina nel battesimo al Giordano e gli è stata conferita una missione ben precisa: l’annuncio di liberazione dei poveri e di coloro che si fanno collaboratori del vangelo. Egli ha trasmesso la nuova legge capace di giustizia e guarigione profonda. Tutto questo non è stato ben visto dalle autorità di ogni tipo; da coloro che usano il potere disobbedendo ai desideri di Dio. Giustamente il salmo è utilizzato nella preghiera della chiesa sia nel tempo di Natale che del Triduo Pasquale. Sono le due nascite e le due incoronazioni di Gesù.
3. In Cristo siamo tutti figli, servi e rappresentanti di Dio e del suo progetto. Partecipiamo della sua missione e quindi anche della sua speranza. Lo spirito che Dio ha donato al suo figlio è stato donato anche a noi. Questa identità e questa forza ci rendono vincitori nelle situazioni in cui il nostro tentativo di vivere e di difendere i valori del Vangelo sono emarginati.
1-3. Signore mi sento sconfitto.
Ho provato a vivere secondo i tuoi insegnamenti
e ad esigere che la società sia organizzata
secondo il tuo desiderio.
Ho trovato opposizione in tutti:
nelle autorità, negli amici di scuola,
nei tuoi rappresentanti.
Nel momento di maggiore contestazione
mi sono detto: chi sono io?
che autorità ho per contraddirli?
Chi ha detto che il mio modo di vedere le cose
sia più giusto del loro?
Ho sentito rabbia, poi solitudine e impotenza.
Ma anche delusione perché ti ho sentito lontano;
interessato solo a darmi degli ordini
e a dirmi quello che devo fare.
Hanno dunque ragione loro?
Che dicono: ci progettiamo la vita come vogliamo!
È inutile perseguire la giustizia!
L’unico dio che esiste è quello
che guida il mio io.
Hanno dunque ragione loro?
4-8: Nella tranquillità della recuperata calma interiore
sono consapevole che tutto questo ha un senso.
È come se tu mi dicessi:
l’impotenza è davvero segno di sconfitta?
Come pensi che si costruisce il nuovo, il bello, il vero?
Senza sangue, prezzo, cambiamento del cuore?
O pensi di avere già la potenza creatrice di Dio?
Trova forza nella tua identità.
Nel profondo della tua sconfitta
rintraccia l’umile mia presenza.
Abbi fede nelle mie parole
Recupera l’energia nel silenzio del deserto.
Trasforma l’umiliazione in sicurezza.
Perché io ho messo in te il seme della mia vita.
Te lo confermo di nuovo:
io ti ho scelto insieme a tanti altri credenti
per realizzare il mondo vero.
Ti ho posto nel cuore e nella mente
il mio orizzonte infinito,
che non muore e non viene soffocato.
Ti abbatto e ti rialzo per prepararti
a lotte ancora più dure
e a vittorie ancora più sicure.
10-12: Il mio Spirito è nel mondo
e sconfiggerà le loro sicurezze.
E tu li porterai a pensare in modo diverso
e aiuterai le vittime delle loro false scelte
a tornare a vivere e sperare.
Si può prolungare la preghiera con: Matteo 2,1 ss (il terrore si diffonde a Gerusalemme); Daniele c.7; Matteo 3,4-17; Apocalisse 11,17-18.12,10-12 (Gesù di Nazareth rende presente Dio in mezzo a noi); Luca 4,16ss; Marco cc. 2-3; Giovanni 18, 28-40 (Gesù esercita la sua regalità nel servizio).