Équipe di PG – Diocesi di Fano
(NPG 2002-01-32)
«L’evento della Giornata Mondiale della Gioventù è diventato ormai un momento importante della vostra vita, come pure della vita della Chiesa. Vi invito dunque a cominciare
a prepararvi alla XVII edizione di questo grande evento, che vedrà la sua celebrazione
internazionale a Toronto, in Canada, nell’estate del prossimo anno. Sarà una nuova occasione per incontrare Cristo, rendere testimonianza della sua presenza nella società contemporanea e diventare costruttori della «civiltà dell’amore e della verità». «Voi siete il sale della terra...
Voi siete la luce del mondo» (Mt 5,13-14): questo è il tema che ho scelto
per la prossima Giornata Mondiale della Gioventù»
(dal messaggio di Giovanni Paolo II in occasione della XVII Giornata Mondiale della Gioventù – Toronto, 18-28 luglio 2002).
Far decollare la speranza
Nell’ottobre dello scorso anno, a Roma, si è svolto il Sinodo dei vescovi rappresentativi di tutto il mondo. Hanno preso parte a questo appuntamento particolare anche i vescovi canadesi, i primi interessati e coinvolti nell’organizzazione della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, arrivata alla sua diciassettesima edizione, nel luglio 2002. La parola d’ordine è stata unanime nel cuore dei pastori delle chiese locali del mondo: rialzarsi in piedi, riprendere il cammino, far decollare la speranza con urgenza dopo quell’11 settembre 2001. I giovani cristiani, seppur fortemente coscienti del clima incerto che si respira a livello internazionale, hanno raccolto l’invito del Papa e dei suoi collaboratori, a guardare con speranza e decisione alla XVII Gmg.
Santi si diventa!
La presente rubrica «Verso Toronto 2002 …», non è rivolta solamente agli addetti ai lavori, ovvero a coloro che hanno deciso di prendere parte all’appuntamento canadese. Queste pagine sono un servizio a 360°, sia per giovani ed educatori che partiranno alla volta di Toronto, sia per coloro che sceglieranno di rimanere qui in Italia. La bellezza e l’attuazione della Gmg non è basata solo nel partire. Il Papa, nel pensare a questi appuntamenti, vuole sottolineare la forte riflessione e presa di coscienza che ogni giovane è chiamato a fare sulla propria vita, in relazione con gli altri. Santi si diventa nella quotidianità, nelle trame che ogni giorno ci pone dinnanzi. I volti giovani dei santi, che il Papa cita appositamente nel messaggio in vista di luglio, sono uno sprono per tutti a vivere in pienezza nel tempo e luogo che ci è dato da vivere. Al di là della macchina organizzatrice, necessaria e doverosa – che ogni diocesi ha impiantato da tempo – ogni comunità parrocchiale, gruppo religioso, associazione e movimento senta nel cuore il desiderio di essere luce che buca il muro della paura e sale che aiuta i giovani, in modo particolare, ad assaporare in pienezza la vita.
Storie di sale e luce…
Nel peregrinare verso l’estate d’oltre oceano, gli educatori e animatori di pastorale giovanile potranno trovare in questa rubrica storie di giovani che, con la loro vita, hanno illuminato e dato sapore all’esistenza di altri coetanei. Storie comuni, quotidiane, nascoste e, proprio perché tali, uno stimolo maggiore per crescere nella santità, come uomini e donne innamorate dell’Autore della Vita e appassionate della sua Parola.
«Verso Toronto 2002 …» presenterà, come nel cammino verso Roma 2000, iniziative e attività atte a tradurre le parole che il Papa ha inviato ai giovani.
In questo primo numero, della rubrica e del nuovo anno, offriamo l’anagramma delle parole basilari del testo per la XVII Gmg: luce e sale. Anche voi, con il gruppo dei giovani in parrocchia, con gli amici di scuola, provate a scrivere il vostro anagramma di questi due termini, tanto comuni e… tanto veri!
«Luce – Sale»
L’idea di fare della propria vita qualcosa di grande, penso che sia nel cuore di tutti. Anche nel tuo, che stai leggendo in questo momento. Hai mai pensato che le cose grandi nella vita non si fanno mai da soli? Immagina che cosa sarebbe se, in un corpo di ballo, ognuno danzasse per conto proprio, senza seguire le direttive del maestro. Perciò ecco qua l’invito ad…
Uscire da tutto ciò che è individualismo, cancellare dalla propria agenda grammaticale espressioni del tipo: «sto bene da solo, non ho bisogno degli altri», oppure «perché chiedere agli altri, da soli è meglio». Uscire dalla camera delle sicurezze ovattate, per lasciarsi scuotere dall’altro che, non a caso, incontro nella mia vita.
Capire che l’altro è un dono: è come una manciata di sale lasciata cadere su di una portata che attende di essere salata; l’altro è ciò che dà sapore alle relazioni. Certo, non tutti sono e riescono ad essere sale buono; ma in ciascuna persona vi è quella capacità di dare gusto e vitalità alla vita. E proprio qui sta il bello: riuscire a far emergere chi vive nell’anonimato perché non si senta nessuno e dirgli che la vita è stupenda; mentre a chi già cammina spedito, di non tralasciare di guardarsi attorno, vivendo da sbadato la vita che ha in mano.
Essere consapevoli che ognuno di noi è un dono, non è semplice (come inviare un sms), ma nemmeno impossibile. Si arriva alla consapevolezza, grazie alle persone che incontriamo e alle storie che viviamo. I giorni della settimana come granellini di sale per il nostro cammino e alle esperienze quotidiane come fiammelle che lo rischiarano.
Signore della vita,
sono un ragazzo del terzo millennio, ho la vita in tasca!
Una tasca è sicuramente uno spazio troppo piccolo per contenere tutto il mondo che mi porto dentro. Aiutami a tirarla fuori da tutte quelle strettoie, quali l’orgoglio, l’invidia, la paura di non essere all’altezza, le depressione di non essere più un ganzo con le ragazze. Tu, Signore, mi vuoi bene perché mi prendi nelle tue mani, mi fai incontrare tante persone che mi parlano di te, e come una manciata di sale grosso, mi getti nelle ventiquattr’ore della giornata.
Anche quando non voglio scegliere,
quando ho timore di prendermi
delle responsabilità,
tu, Dio di sapienza,
sostieni i miei giovani passi.
Che possa prendere decisioni di qualità,
fare scelte di spessore,
essere un ragazzo che dà sapore
e amore a ciò che vive.
La vita non può essere
una continua telenovelas,
vivere di tradimenti e sotterfugi,
anche se piccoli: dove andrò a finire?
Con i sentimenti non si gioca
e quando lo faccio rimango al buio:
sto male, mi sento fallito,
mi lascio andare al niente.
Ed ecco la tua luce, Signore, che mi si fa vicina con una persona amica e mi riscalda il cuore con le sue parole. Il Vangelo non è cosa da bambini. Senza di esso si vive da sciapi e si brancola nel buio. Provare per credere? Meglio di no…!
Buon cammino!