Ricchezza e problematicità
dell'umano
nella letteratura contemporanea
Giuseppe Savagnone
Da sempre la letteratura è uno specchio significativo della ricchezza e della problematicità della vita umana.
Ed è sotto questo profilo, piuttosto che dal punto di vista meramente estetico, che noi ci accosteremo ad alcune delle opere letterarie che ci sembrano particolarmente significative per il nostro tempo. Il nostro tentativo sarà, in primo luogo, di comprendere meglio, attraverso di esse, noi stessi, la nostra vita.
Perciò nello sceglierle non ci ha guidato altro criterio che la loro capacità parlare della nostra esperienza di uomini e donne di questo tempo e di illuminarne il significato, nella fiducia che in questo specchio possiamo comprendere un po’ meglio di ciò che siamo e viviamo.
- Cominceremo con un romanzo che ha avuto un enorme successo alla fine del Novecento e che si presenta come un “manifesto” dell’epoca post-moderna di cui siamo protagonisti, L’insostenibile leggerezza dell’essere, di Milan Kundera.
- Passeremo poi a un’opera del tutto diversa, Il mondo nuovo, di Aldous Huxley, che, scritto nel 1932, costituisce una straordinaria profezia del volto che la nostra società ha assunto.
- Continueremo con un romanzo che risale alla fine dell’Ottocento, Delitto e castigo, il cui autore, Fëdor Dostoevskij, è unanimemente considerato, oltre che uno dei massimi geni della storia della letteratura mondiale, un anticipatore dei problemi e della sensibilità della nostra epoca attuale.
- Saranno poi le vostre reazioni a guidarci nella scelta dei testi successivi.
Per adesso, buona lettura.
PS. Pubblichiamo qui la Lettera di papa Francesco sulla letteratura nella formazione (sacerdotale)
1. Tra l’«insostenibile leggerezza» e il Kitsch,
la terza via della compassione?
L’insostenibile leggerezza dell’essere, di Milan Kundera.
Prima parte
(NPG 4/2024, pp. 64-69)
Seconda parte
(NPG 7/2024, pp. 60-66)