Linee progettuali di PG /6
Michele Falabretti
(NPG 2020-08-65)
Un gruppo di lavoro che si ritrova a progettare un percorso per i giovani, che ha il desiderio di incontrarli e soprattutto di parlare al loro cuore, è chiamato ad aprirsi a un cammino di cambio di sguardo sui giovani perché troppo spesso siamo chiusi nei pregiudizi e nelle paure. “I giovani siano guardati con comprensione, stima e affetto e che non li si giudichi continuamente…” (Christus Vivit, cfr 243).
Segue un laboratorio semplice e efficace per mettersi in ascolto dei giovani e incontrarli con cuore libero!
UNA TECNICA ATTIVA: COME LI VEDIAMO?
Per mettersi in ascolto dei giovani è importante esplicitare a se stessi e al gruppo quale è il proprio sguardo. Se le precomprensioni sono inevitabili (non esiste un ascolto neutro assoluto), ammetterle e stemperarle nel confronto è certamente un modo per prepararsi al meglio. Si propone di comporre una word cloud attraverso un iniziale brain storming. Word cloud è la rappresentazione visiva di quanto una parola-chiave è utilizzata-votata. Più la parola è votata e più è grande rispetto alle altre (sono forme comunicative utilizzate spesso nei blog, esistono programmi on line che le realizzano visivamente).
La domanda, a cui è necessario rispondere con una parola singola (non una frase), da proporre al gruppo è: “In quali luoghi e in quali occasioni i giovani si sentono stimolati a porsi domande intorno al senso della vita?”. A turno una persona scrive la propria parola su una lavagna; chi segue, se lo ritiene, può votare quelle che condivide con una x accanto alla parola e aggiungerne una propria. Si fanno almeno 3 giri. Al termine si vede quale parola è la più votata e si può esprimere la votazione del gruppo con un word cloud. Sarebbe interessante chiedere a un gruppo di giovani di fare la stessa attività e confrontare le due word cloud.
L’obiettivo è quello di aprire il gruppo a uno sguardo complessivo sui giovani, cercando di superare i pregiudizi e la banalità dei luoghi comuni su di loro. I giovani non sono un oggetto di analisi ed esperimenti, ma un soggetto vitale da incontrare.
UN CONFRONTO DI GRUPPO: CRESCERE NEL VANGELO
La categoria “giovani” è una categoria altamente sfuggente e liquida (quasi gassosa), è quindi inevitabile avvertire un senso di smarrimento e di inutilità quando ci si pone a confronto. Può essere utile definire lo specifico per l’azione pastorale che evita eccessive ansie da prestazione, oppure facili pessimismi.
Leggete insieme le pp. 90-94 delle LP. Ogni componente può condividere col gruppo una particolare esperienza di formazione umana-cristiana che ha ricevuto o ha dato in contesto ecclesiale: “Cosa ho imparato, cosa mi ha fatto crescere stando nella Chiesa?”.
L’obiettivo è quello di aprire un canale di empatia e prossimità tra i componenti del gruppo e i giovani, facendo memoria di quando sono stati a loro volta giovani, evitando inutili rimpianti.
TESTI DI APPROFONDIMENTO
Indichiamo quattro letture, ma ce ne sarebbero molte altre. La prima è una riflessione complessiva, quelle a seguire mettono a fuoco giovani, adolescenti e preadolescenti. Si tratta di un articolo reperibile anche on line (sito NPG) e tre contributi tratti da libri, molto interessanti da leggere per intero. Tutti i testi sono disponibili in pdf come allegato.
• Christoph Theobald, La “pastorale generativa”, NPG (qui on line nel sito di NPG).
• Luca Bressan, Prove di cristianesimo digitale.
• La fede dei giovani, in R. Bichi, P. Bignardi, Dio a modo mio, Vita & Pensiero, pp. 3-13.
• Massimo Ammaniti, Adolescenti senza tempo, Cortina Raffaello, pp. 12-26.
• Alessandra Augelli, Erranze. Attraversare la preadolescenza, FrancoAngeli, pp. 117-139.
UN INCONTRO: A TU PER TU
L’incontro degli incontri è quello coi giovani. Potrebbe essere utile non accontentarsi a uno solo coi “soliti noti”, ma cercare e vivere più occasioni di incontro e di racconto. È nella verità dell’incontro che le distanze si accorciano e le differenze si affievoliscono, pur mantenendo identità e posizioni diverse.
L’obiettivo è quello di superare stereotipi e pregiudizi rispetto alla categoria giovani, così come di comprendere, in questa attenzione, anche i preadolescenti e gli adolescenti.