IL NUOVO LUOGO DI NPG
Una premessa più che doverosa
Il nuovo Logo NPG è il frutto di un lavoro condiviso tra giovani e adulti, durato circa tre mesi, condotto nell’autentico stile della nostra Rivista, che crede nei giovani e con loro e per loro pensa, progetta e realizza.
È stato chiesto a 24 ragazzi/e di una scuola salesiana (i componenti della classe IV anno di grafica del Centro di Formazione Professionale Pio XI – Salesiani Roma) di lavorare alla progettazione di un nuovo Logo della Rivista.
Molti di loro hanno lavorato con creatività e passione offrendo le loro intuizioni e i loro progetti. Segnaliamo in maniera particolare, in ordine di risultati: Tommaso Bellarasa, Maria Chiara Pasqualone, Simona Evangelista, Ilaria Cinti, Riccardo De Simoni, Giulia Eramo, Roberto Antonelli, Daniele Poli e Giorgia Finocchiaro.
Attraverso poi i grafici che impaginano e seguono la Rivista – di cui menzioniamo in maniera particolare Simona Goi –, in contatto e in collaborazione con il gruppo di Redazione ed in particolare con quello di Direzione, siamo arrivati alla seguente configurazione del Logo.
SIMBOLICHE DEL LOGO
Il testo “NPG” e la scritta
“note di pastorale giovanile”
• La parte più visibile del Logo è l’acronimo “NPG”, che è il modo normale di identificare la Rivista per gli addetti ai lavori e per tutti coloro che la conoscono e l’apprezzano. Esso sta al centro tra la scritta in basso e gli elementi grafici in alto ed è la parte preponderante dell’insieme.
• Il carattere creato per l’acronimo NPG ha angoli che non sono né troppo rotondi, né troppo angolati: la scelta vorrebbe dire la serietà non rigida della Rivista, che è destinata sia agli studiosi che agli operatori.
• Questa scelta mediana vorrebbe quindi tenere insieme le due esigenze dei diversi lettori, offrendo sia scientificità teorica che fruibilità pratica. Anche il gioco tra il maiuscolo dell’acronimo e il minuscolo della scritta va in questa precisa direzione.
• La scritta “note di pastorale giovanile” mantiene una certa similitudine di stile con le precedenti impaginazioni e modelli della Rivista, garantendo la continuità della stessa.
Il significato più importante è offerto dal tema dell’abbraccio: la Rivista come segno della cura educativopastorale verso le giovani generazioni
• Il semicerchio e il pallino grande vogliono rappresentare un adulto (pastore-educatore-operatore) con le braccia aperte che custodisce due giovani, rappresentati dai due pallini piccoli.
• Il focus degli elementi grafici è il pallino grande, ovvero l’adulto, a cui è destinata la Rivista: lavoriamo per la formazione degli operatori di pastorale giovanile, quindi formare il pastore è il punto di concentrazione dei nostri sforzi.
• Il semicerchio da solo può anche essere interpretato come il segno di un abbraccio più grande verso tutti e tre i pallini: potrebbe essere interpretato come l’abbraccio materno di Maria e della Chiesa che custodisce i giovani e gli adulti, oppure l’abbraccio di Dio stesso verso l’umanità intera.
Il secondo significato è dato dalla scia dei tre pallini, che ci offre la metafora della crescita, della maturazione
• I due pallini piccoli insieme a quello grande creano una scia, un percorso, un itinerario, un cammino di maturazione, un movimento di progressione, con un punto d’arrivo chiaro: l’idea sottostante è che la scia dice il desiderio di camminare, di maturare, di diventare adulto, di giungere ad un perfezionamento di sé. Lavoriamo per la maturazione e la crescita dei giovani, perché arrivino alla loro piena maturità umana e cristiana.
• La Rivista vuole quindi creare una dinamica virtuosa: non è statica, ma propone un cammino serio e impegnativo di crescita.
Il terzo significato è quello dello sguardo, della visione, della ricerca
• Il tutto (tre pallini + semicerchio), se visti ad una certa distanza, sono riconducibili ad un occhio, con il pallino grande come pupilla e il semicerchio come sopracciglia.
• Qui la Rivista è interpretata come sguardo, come un vedere, come una ricerca. Quindi si intercetta il significato della Rivista come luogo di ricerca, di approfondimento, di visione, di uno scrutare i segni dei tempi, di essere un osservatorio sul mondo giovanile.
• In questa simbolica viene sottolineata la dimensione “scientifica” della Rivista.
Versatilità e flessibilità del Logo:
colori e modalità
• Il Logo si gioca a due colori, diversamente modificabili a seconda delle diverse esigenze di impaginazione.
• Il Logo ha anche la possibilità di essere utilizzato sia in negativo che in positivo, a seconda delle esigenze.
• Avere il Logo “flessibile” per la copertina e per l’interno richiama il tipico stile della pastorale giovanile, che è di sua natura versatile, flessibile e creativa, colorata in maniera sempre diversa e sempre adattabile alle diverse esigenze pastorali della Chiesa e dei giovani in un determinato momento storico.
(a cura del gruppo di direzione di NPG)
QUI il "vecchio" logo, con la sua storia e "filosofia".