Campagna
    abbonamenti
    QuartinoNPG2025


    Attesi dal suo amore
    Proposta pastorale 2024-25 

    Materiali di approfondimento


    Letti 
    & apprezzati


    Il numero di NPG
    novembre-dicembre 2024


    Il numero di NPG
    settembre-ottobre 2024


    Newsletter
    novembre-dicembre 2024


    Newsletter
    settembre-ottobre 2024


    P. Pino Puglisi
    e NPG
    PPP e NPG


    Pensieri, parole
    ed emozioni


    Post it


    Le ANNATE di NPG 
    1967-2025 


    I DOSSIER di NPG 
    (dall'ultimo ai primi) 


    Le RUBRICHE NPG 
    (in ordine alfabetico
    e cronologico)
     


    Gli AUTORI di NPG
    ieri e oggi


    Gli EDITORIALI NPG 
    1967-2025 


    VOCI TEMATICHE 
    di NPG
    (in ordine alfabetico) 


    I LIBRI di NPG 
    Giovani e ragazzi,
    educazione, pastorale

     


    Etty Hillesum
    Una spiritualità per i giovani Etty


    Semi e cammini 
    di spiritualità
    Il senso nei frammenti


    I SEMPREVERDI
    I migliori DOSSIER NPG
    fino al 2000 


    Animazione,
    animatori, sussidi


    Recensioni  
    e SEGNALAZIONI


    Un giorno di maggio 
    La canzone del sito
    Margherita Pirri 


    WEB TV




    La solitudine della famiglia


    La solitudine

    della famiglia

    Massimo Recalcati

    Il rapporto dell’Istat descrive un Paese che rischia di perdere il suo futuro: la precarietà sociale frena fatalmente il desiderio di avvenire. Uno dei dati più sintomatici è il previsto brusco calo della natalità.
    Mettere al mondo un figlio è infatti un gesto che implica una quota di fiducia necessaria nei confronti dell’avvenire.
    Ma a questa fiducia, sotto i colpi dell’epidemia e delle sue conseguenze sociali ed economiche, è subentrata la paura. Dare la vita ad un figlio è un gesto che ribadisce che gli esseri umani, come diceva Hannah Arendt, non sono fatti per morire ma per nascere.
    Se la vita perdesse il suo legame profondo con l’evento della nascita non sarebbe più vita umana. L’intrusione traumatica del Covid ha frantumato le nostre comunità è ha inevitabilmente traumatizzato la nostra fiducia nel futuro. L’angoscia persecutoria del contagio ha lasciato progressivamente il posto a una angoscia depressiva: il futuro rischia di diventare un oggetto malinconicamente perduto.
    In fondo ce lo chiediamo tutti: ritroveremo davvero il mondo come lo amavamo prima? Nel buio che ci circonda e che rischia di diventare sempre più fitto, la comunità che ha dato maggiore prova di resistenza è stata quella della famiglia. Dopo quella sanitaria la prima risposta alla morte e alla violenza è stata quella offerta, con grande generosità, dalle famiglie italiane. Una comunità tanto trascurata quanto fondamentale ha resistito nel suo compito educativo tenendo silenziosamente e quotidianamente insieme i pezzi di un Paese sgomento.
    Il problema non è più stato, finalmente, quello tutto ideologico di classificare le famiglie di sangue e di natura dalle altre, ma quello di fare esistere il gesto fondamentale sul quale si fonda l’identità e la funzione simbolica di ogni famiglia: il gesto dell’accoglienza dell’inerme, della custodia della vita schiacciata dalla paura, dell’umanizzazione della cura, della testimonianza di un legame che resiste alla distruzione, della responsabilità nei confronti dei nostri figli.
    Il rapporto Istat non nega affatto l’esistenza di questa straordinaria forza della famiglia, ma sottolinea l’incidenza che su di essa sta esercitando l’angoscia depressiva nei confronti di un avvenire incerto. Questo mostra bene che una politica del lavoro non serve solo la vita economica di un Paese, ma la sua vita in quanto tale. In un dibattito sulla ricostruzione che rischia di essere sequestrato dal problema della sicurezza, la nascita di un figlio appare come un fiore stretto nella pietra, come il segno tangibile che la vita può ricominciare ogni volta anche quando sembra che il mondo abbia esaurito i suoi giorni. Siamo fatti per nascere infinite volte e non per morire. Per questo la nascita di un figlio è sempre una vera festa; essa porta con sé l’augurio che la vita sia sempre più forte della morte.
    Le istituzioni hanno però il compito decisivo di non lasciare le nostre famiglie a se stesse, soprattutto quelle economicamente più fragili e vulnerabili. Devono fare estrema attenzione a non rendere la nascita di un figlio una possibilità preclusa ai più deboli. Sarebbe un disastro antropologico che aumenterebbe in modo traumatico le diseguaglianze sociali spegnendo quella luce che da sempre investe la nascita di un figlio. Se questo tempo di crisi mostra che è solo l’esistenza di un figlio che può dare avvenire a un Paese, ribadisce anche, per un’ennesima volta, che è solo l’esistenza del lavoro per tutti che può dare dignità alla vita umana.

    (La Repubblica - 4 luglio 2020)


    T e r z a
    p a g i n A


    NOVITÀ 2025


    Incontrare Gesù
    nel Vangelo di Giovanni
    Marta e Maria


    I sensi come
    vie di senso nella vita
    I cinque sensi


    Noi crediamo
    Ereditare oggi la novità cristiana
    Nicea


    Playlist generazioneZ
    I ragazzi e la loro musica
    Nicea


    Pellegrini con arte
    Giubileo, arte, letteratura


    Ragazzi e adulti
    pellegrini sulla terra


    PROSEGUE DAL 2024


    Saper essere
    Competenze trasversali


    L'umano
    nella letteratura


    I sogni dei giovani x
    una Chiesa sinodale


    Strumenti e metodi
    per formare ancora


    Per una
    "buona" politica


    Sport e
    vita cristiana


    A TERMINE DAL 2023


    Abitare la Parola
    Incontrare Gesù


    Dove incontrare
    oggi il Signore


    PG: apprendistato
    alla vita cristiana


    Passeggiate nel
    mondo contemporaneo
     


    NOVITÀ ON LINE


    Il viandante
    di Samaria
    Appunti sulla fraternità

    PG periferie


    L'umanità sovversiva
    di Gesù
    Dialogo tra un parroco e un monaco

    PG periferie


    Scandalo della povertà
    Voci giovani in "Testimonianze"

    PG periferie


    Lupi e agnelli
    Storie educative

    PG periferie


    Voci dalle periferie
    Per una PG segnata dagli ultimi

    PG periferie

    Vent'anni di vantaggio
    Universitari in ricerca


    Storie di volontari
    A cura del SxS


    Voci dal
    mondo interiore
    A cura dei giovani MGS


    Un "canone" letterario
    per i giovani oggi


    Sguardi in sala
    Tra cinema e teatro

    A cura del CGS


    Main Menu