I precedenti
dell'impresa missionaria
Introduzione
Vissuto nell'Ottocento, "il secolo delle missioni" don Bosco non poteva essere insensibile al problema missionario. La chiesa ottocentesca era una chiesa in uscita. I papi spingevano in quella direzione; ovunque sorgevano congregazioni religiose missionarie; a Roma si solennizzavano beatificazioni e canonizzavano di missionari martiri.
Torino era poi un ambiente particolarmente stimolante, con centinaia di missionari sparsi nel mondo, con una rivista missionaria, con lotterie in favore delle missioni, con i padri Oblati di Maria Vergine che negli quegli anni (1837-1844) si stavano affermando come missionari in Birmania, suscitando un grande fervore in quanti frequentavano il Santuario della Consolata da loro officiato. Da Torino e da Valdocco passavano missionari del calibro di don Daniele Comboni ed altri ancora.
Non meraviglia dunque che don Bosco, nei secondi anni sessanta, non appena cioè aveva raccolto attorno a sé numerosi sacerdoti, abbia aveva ricevuto proposte di inviarne alcuni in missione. Le richieste aumentarono sul finire del decennio, a seguito della venuta a Roma per il Concilio Vaticano I (1868-1869) di molti vescovi delle “terre di missione”. L’Asia, l’Africa, l’Australia, gli Stati Uniti d’America gli aprivano le loro porte, ma don Bosco rimase in attesa delle condizioni migliori per avviare un progetto missionario. Del resto la sua Congregazione non aveva ancora l’approvazione pontificia delle Costituzioni.
L'occasione venne sul finire del 1874 dall'Argentina e precisamente dalla diocesi di Buenos Aires, che chiedeva missionari per assistenza agli emigrati italiani e per gestire un incipiente collegio per ragazzi in una cittadina della provincia, San Nicolás de los Arroyos. Don Bosco accettò immediatamente, grazie anche al pieno sostegno che garantiva il commendatore Giovanni Battista Gazzolo, console di Savona in Argentina, agente di immigrazione e promotore del progetto stesso. Inoltre in esso venivano bypassate le difficoltà linguistiche e culturali che avevano ostacolato l’accettazione delle proposte anteriori, trattandosi di operare in un contesto quasi nazionale – immigrati italiani – e comunque con una lingua di facile apprendimento (spagnolo).
Le trattative si conclusero rapidamente. Don Bosco nel gennaio 1875 presentò con la massima solennità il progetto a tutta la comunità di Valdocco, salesiani e giovani, che rimasero affascinati, anche perché vi aggiunse di suo l’evangelizzazione degli indios della Patagonia (di cui i suoi corrispondenti sudamericani Arcivescovo di Buenos Aires, suo Vicario generale e il parroco di San Nicolás de los Arroyos don Ciccarelli non ne sapevano nulla).
Scelti i dieci nominativi fra gli aspiranti missionari, durante l’estate fece loro fare dal console d’Argentina a Savona comm. Gazzolo un rapido corso di spagnolo, ne sostituì uno all’ultima ora – Giuseppe Fagnano, futuro Prefetto apostolico della Patagonia meridionale e della Terra del Fuoco – e l’11 novembre li accomiatava con una commovente cerimonia nella chiesa di Maria Ausiliatrice. Ricevuta a Roma la benedizione (e il mandato) papale, il 14 novembre il drappello di missionari salpava da Genova per il “nuovo mondo”. Iniziava l’avventura missionaria salesiana.
Vediamo quattro lettere di don Bosco circa l’iniziale progetto. Sono tratte da Giovanni Bosco, Epistolario. Introduzione, testi critici e note a cura di Francesco Motto. Vol IV. Roma (= ISS, Fonti, serie prima). Roma. LAS 2003.
DOCUMENTI
1. Don Bosco al segretario-vicario generale di Buenos Aires, mons. Mariano Antonio Espinosa
Don Bosco avanza la formale proposta di invio di missionari salesiani a Buenos Aires per la fondazione di un ospizio accanto ad una chiesa - altro collegio in provincia, a San Nicolás de los Arroyos
Torino, 22 dicembre 1874
Reverendissimo Monsig. Espinosa vicario generale di Buenos Aires,
La grazia di Nostro Signore Gesù Cristo sia sempre con noi.
Il signor commendatore Giovanni Battista Gazzolo, console della Repubblica Argentina in Italia, ha più volte parlato dello zelo di vostra signoria reverendissima e del lavoro indefesso che Sua Eccellenza Reverendissima, suo arcivescovo [Léon Federico Aneiros] sostiene a pro di cotesta vastissima archidiocesi. Nel tempo stesso mi accennava la grande penuria di operai evangelici specialmente di quelli che di proposito si applicassero all’educazione ed istruzione cristiana della gioventù. Questo benemerito signore nello scopo di secondare lo spirito della salesiana Congregazione, e fare il maggior bene che può alla Repubblica, che qui rappresenta, deliberò di scrivere alla prefata Eccellenza Sua come i salesiani non sarebbero alieni di offrirgli le deboli loro fatiche ove ne fosse stato mestieri e ciò tornasse di gradimento. La Signoria Vostra Reverendissima ebbe la bontà di rispondere che monsignor arcivescovo gradì il pensiero, riceverebbe volentieri i novelli missionari e li proteggerebbe.
Premessi ora i più vivi ringraziamenti all’uno e all’altro, le dico di essere disposto ad accettare il progetto e a tale uopo intendo di trattare in modo formale con Vostra Signoria come rappresentante dell’Ordinario diocesano.
Ad effettuare questo progetto gioverebbe assai quanto scrive il dottor Ceccarelli prevosto di San Nicolás, il quale è disposto di offrire casa, parrocchia e suo appoggio ai salesiani, qualora andassero in modo stabile a compiere le molte cose che colà restano senza frutto per mancanza di operai.
Ciò posto si potrebbe venire a questa proposta che intendo di umiliare alla illuminata saviezza di Sua Eccellenza:
1° Io invierei alcuni sacerdoti a Buenos Aires per formare ivi un ospizio centrale. Al che gioverebbe assai avere una chiesa qualunque per le sacre funzioni specialmente per fare catechismo ai fanciulli più abbandonati della città. Il prelodato commendatore Gazzolo mi dice di essere assai opportuna la chiesa di Madonna della Misericordia, che dovrebbe farsi vacante. In difetto di chiesa pubblica potremmo anche servirci di qualche locale atto in qualche modo a raccogliere e trattenere poveri fanciulli.
2° Manderei poscia a San Nicolás quel numero di sacerdoti, chierici, laici, che saranno necessari per il servizio religioso, canto, ed anche per fare scuola ove ne sia bisogno.
3° Da questi due siti i salesiani potrebbero essere altrove inviati secondo che meglio sembrerà all’Ordinario.
Se questi pensieri sembrano poter formare la base per concretare il nostro progetto, ella potrebbe scrivermelo ed io mi darò premura di venirne a capo.
Per sua norma le dirò che la nostra Congregazione è definitivamente approvata dalla Santa Sede, e sebbene lo scopo primario sia la coltura della povera gioventù, tuttavia si estende ad ogni ramo del sacro ministero. Inoltre il Santo Padre, essendosi messo egli stesso per nostro protettore, desidera che se gli presenti la pratica prima di conchiudere definitivamente. So, per altro, che gradisce molto questo divisamento, perché porta speciale affetto a questi lontani paesi che furono oggetto del suo zelo apostolico al tempo che egli ivi fu inviato nunzio della Santa Sede.
Scrivo anche al vicario di San Nicolás in senso relativo alla sua lettera.
Non ho scritto né latino né spagnolo perché osservo che ella scrive a meraviglia la lingua italiana.
Raccomando me e le mie famiglie alla carità delle sante preghiere di vostra signoria e a quelle di Sua Eccellenza l’Arcivescovo, e facendo ad ambedue umili ossequi, con profonda venerazione reputo al massimo onore di potermi professare
Della Signoria Vostra Reverendissima
Obbligatissimo, umilissimo servitore
Sac. Giovanni Bosco
2. Don Bosco ai Salesiani
Selezione del personale per le due case missionarie nell’Argentina ormai accettate — istruzioni per chi intendesse fare domanda — la decisione sarà presa dal Capitolo Superiore — preparazione dei partenti
Torino, 5 febbraio 1875
i Soci Salesiani,
Fra le molte proposte che ci vennero fatte per l’apertura di una missione nei paesi esteri pare di preferenza potersi accettare quella della Repubblica Argentina. Quivi oltre la parte già civilizzata, si hanno ancora delle estensioni di superficie interminabili abitate dai popoli selvaggi, tra cui lo zelo dei Salesiani colla grazia del Signore può essere esercitato. Per ora cominciamo ad aprire un ospizio a Buenos Aires capitale di questa vasta Repubblica, ed un collegio con chiesa pubblica a S. Nicolás de los Arroyos non molto distante dalla stessa capitale.
Or trattandosi di preparare il personale da spedire a fare questo primo esperimento, desidero che la scelta cada sopra soci che ci vadano non per ubbidienza, ma di tutta libera elezione. Quelli pertanto che si sentono propensi di recarsi nelle missioni straniere dovranno:
1° Fare una domanda per iscritto in cui palesino il loro buon volere di recarsi in quei paesi come soci della nostra Congregazione.
2° Dopo si radunerà il Capitolo Superiore, che dopo aver invocato i lumi dello Spirito Santo, esaminerà la sanità, la scienza e le forze fisiche e morali di ciascheduno. E saranno scelti unicamente quelli di cui si possa con fondamento giudicare che tale spedizione sia per riuscire vantaggiosa all’anima propria, e nel tempo stesso tornare alla maggior gloria di Dio.
3° Fatta la cern[it]a si raccoglieranno insieme per quello spazio di tempo che sarà necessario per istruirsi nella lingua e nei costumi dei popoli cui si ha in animo di portar la parola di vita eterna.
4° Se qualche grave ragione non farà cangiare divisamento, la partenza è stabilita pel prossimo mese di ottobre.
Ringraziamo di tutto cuore la bontà divina che in larga copia elargisce ogni giorno novelli favori all’umile nostra congregazione, e procuriamo di rendercene degni colla esatta osservanza delle nostre Costituzioni, specialmente quello che concerne ai voti con cui ci siamo consacrati al Signore. Ma non cessiamo di innalzare quotidiane preghiere al divin Trono, affinché possiamo praticare le virtù della pazienza e della mansuetudine. Così sia.
Credetemi sempre in G. C.
Aff.mo amico
Sac. Gio. Bosco
P. S. Il signor Direttore legga e spieghi il tenore di questa lettera ai Salesiani che sono in questa casa.
3. Don Bosco al parroco di San Nicolás de los Arroyos, don Pietro Ceccarelli
Don Bosco accoglie le proposte pervenute da S. Nicolás - indica in don Cagliero il responsabile con pieni poteri - con lui partiranno cinque sacerdoti, un maestro di musica e altri due coadiutori - don Cagliero sarà poi sostituito da don Bonetti come responsabile - li accompagna il comm. Gazzolo - chiede il pagamento di alcuni passaggi - la partenza prevista per metà novembre - è bene restare in contatto epistolare
Torino, 28 luglio 1875
Reverendissimo e carissimo nel Signore,
La grazia di nostro Signore Gesù Cristo sia sempre con noi.
Fatto il dovuto conto delle lettere scritte da Vostra Signoria Reverendissima e dei due preziosi documenti che la eccellentissima Commissione fondatrice del collegio di San Nicolás si compiacque indirizzarmi, ho deliberato che i miei figli dessero opera sollecita per partire alla volta della Repubblica Argentina appena le cose a questo uopo siano preparate.
Ora prego la sua bontà di comunicare ai signori di detta rispettabile Commissione che:
1° Io li ringrazio di tutto cuore delle benevole espressioni con cui mi hanno scritto, e che i salesiani con la loro buona volontà sperano di corrispondere alla giusta loro aspettazione sia per la direzione del collegio San Nicolás sia per le scuole serali che tra noi ottengono tanti buoni risultati.
2° Per uniformarmi alle costituzioni della nostra Congregazione modifico alquanto il personale che mi era stato accennato. Saranno cinque sacerdoti tutti maestri approvati e muniti dei loro diplomi nei nostri paesi. Con essi vi andrà un maestro di musica per suonare ed insegnare il canto, il pianoforte, l’organo ed altri strumenti tanto nelle chiese, ove fosse d’uopo, quanto nel collegio e nelle scuole serali. Due coadiutori salesiani di cui uno avrà cura materiale della chiesa, l’altro dell’alloggio del collegio. Io desidererei che le persone di servizio fossero tutte della Congregazione salesiana, a fine di poter essere vieppiù sicuri delle loro azioni; ma quando le cose siano cominciate, ella me lo scriverà ed allora si potrà provvedere quanto sarà necessario.
3° Il sacerdote dottor Giovanni Cagliero, ispettore o vice-superiore della Congregazione, guiderà i soci salesiani con pieni poteri di trattare e conchiudere qualunque affare possa occorrere colle autorità civili, oppure ecclesiastiche. Installati i salesiani al rispettivo ufficio, egli lascerà direttore il professor Bonetti Giovanni che da molti anni è capo di un collegio di oltre trecento allievi, e già conosciuto per diverse opere da lui pubblicate; quindi il don Cagliero farà ritorno in Europa per essere in grado di corrispondere e provvedere quanto farà mestieri al buon andamento del novello collegio e di altre cose che la divina provvidenza si degnasse affidarci.
[4°] Siccome poi è il primo viaggio che i salesiani fanno sopra lungo tratto di mare, così io desidero vivamente che siano accompagnati dal commendator Giovanni Gazzolo, console argentino a Savona. Esso è persona che ha tutta la nostra fiducia, pratico di vicende di mare e conoscitore dei paesi e di molte persone tra cui i nostri dovranno stabilire la loro dimora.
I viaggiatori pertanto sono dieci ed io mi raccomando a questo rispettabile municipio per altrettanti passaggi, di cui tre bastano di seconda classe. Ma se ciò cagionasse difficoltà, io mi assumerei il passaggio di tutti coloro a cui non si giudicasse di pagarlo. Sono pronto a fare questo ed altri sacrifici, perché desidero vivamente che le cose vadano bene specialmente per la moralità e niente manchi di quanto può contribuire a mettere un solido principio all’opera di San Nicolás.
5° I salesiani partirebbero di qui circa la metà del prossimo novembre e farò notificare il giorno, appena questo si possa con precisione stabilire.
6° In quanto ai nomi dei religiosi da mettersi sulle bollette dei passaggi potrebbesi formare una bolletta sola in capo al dottor Giovanni Cagliero, oppure in capo al commendator Giovanni Gazzolo da valere per quel numero di persone che si giudicherà. Con questo mezzo sarebbe evitata la difficoltà che potrebbe avvenire se qualcuno venisse ammalato e non potesse porsi in viaggio all’epoca stabilita.
7° Comunicare a Sua Eccellenza monsignor Arcivescovo le cose ivi notate nel modo che ella giudicherà necessario.
A lei poi, o caro e rispettabile sacerdote del Signore, fo umili e cordialissimi ringraziamenti per la carità che ci usa in questa pia impresa. Se ne verrà, come spero, qualche poco di gloria a Dio e qualche vantaggio ai giovanetti di San Nicolás, ella ne avrà certamente il merito principale.
Io sono persuaso che Vostra Signoria avrà nei salesiani dei buoni fratelli, i quali seguendo i savi di lei consigli appagheranno l’aspettazione delle autorità civili e religiose, siccome abbiamo finora fatto nella difficile posizione in cui versano le cose pubbliche nei nostri paesi.
Qualunque cosa me la scriva con tutta libertà ed anche prontamente; io poi le scriverò altra lettera quanto prima per darle minuto ragguaglio delle cose che andiamo preparando per la divisata partenza.
In fine raccomando me, li miei salesiani, e tutti i nostri allievi alla carità delle sante sue preghiere, mentre ho l’onore di potermi professare con gratitudine e stima
Di Vostra Signoria Reverendissima
Umile servitore ed amico
Sac. Giovanni Bosco
4. Don Bosco al cardinale prefetto di Propaganda Fide, Alessandro Franchi
Essendo in fase ormai avanzata la preparazione della spedizione missionaria in Argentina, chiede alcuni favori spirituali e sussidi di ordine materiale — imperitura riconoscenza dei salesiani
[Ovada, 31 agosto 1875]
Eminenza Reverend.ma,
Ricorro umilmente all’E. V. perché si degni farmi da padre e da protettore nell’affare che qui rispettosamente ho onore di esporre. Colla benedizione del S. Padre, previe le pratiche necessarie coll’Arcivescovo di Buenos Aires e col municipio di S. Nicolás de los Arroyos la Congregazione Salesiana conchiuse le trattative secondo le quali deve aprire un ospizio in quella capitale, un collegio a S. Nicolas, specialmente in vantaggio delle Missioni, ed assumersi l’amministrazione delle pubbliche scuole con chiesa a favore di que’ cittadini.
La prima partenza dei Salesiani è fissata per gli ultimi giorni del prossimo ottobre, in numero di dieci, ed egual numero dovrà partire non molto dopo. Essendo questa la prima volta che apriamo case nelle missioni estere, io mi rivolgo all’E. V. Rev.ma supplicandola:
1° A voler concedere alla Congregazione Salesiana (definitivamente approvata 3 aprile 1874) tutti quei favori, grazie spirituali, e privilegi, che la Santa Sede suole accordare ai religiosi che vanno nelle missioni estere sia considerati come individui, sia come case religiose quali appunto sono le salesiane.
2° Questa Congregazione, sebbene si trovi abbastanza provvista del necessario personale, trovandosi tuttora nel suo principio e priva affatto di mezzi di fortuna, quindi in grave bisogno, supplica la E. V. a voler fornirci quei sussidi in danaro, in libri specialmente spagnoli, o ad uso di chiesa o di scuola; in vasi sacri, in paramentali e simili, secondo che la nota sua carità giudica opportuno. Il Municipio di S. Nicolas somministra il locale pel collegio e chiesa, e paga il viaggio per cinque missionari. Le altre spese preparatorie per lo studio delle lingue, pel corredo personale, per tutto ciò che concerne al viaggio, suppellettili e primo impianto sono tutti a carico dei Salesiani.
La benevolenza e la singolare carità che mi usò in altre occasioni mi danno fiducia che eziandio al presente si degnerà di esserci padre e protettore. I Salesiani dal canto loro procureranno con vivo zelo di corrispondere ai benefizi ricevuti ricordando con incancellabile gratitudine colui che loro porse mezzi efficaci, con cui poterono recarsi ad esercitare il vangelico ministero nella Repubblica Argentina, donde, coll’ajuto divino, sperano potersi anche estendere in altre parti dell’America. Tutti poi di buon cuore preghiamo Dio che la colmi de’ suoi celesti favori e le conceda lunghi anni di vita felice pel bene della Chiesa e della civile società mentre a nome di tutti le bacio la sacra porpora e mi professo colla massima venerazione
Della E. V. Rev.ma
Obbl.mo umil.mo servitore
Sac. Gio. Bosco