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     Risposta al

    questionario sui giovani

    Conferenza episcopale tedesca

    (cfr. Il Regno 3/2018, pp. 123-133)

    Come sono i giovani in Germania? Che rapporto hanno con la Chiesa? Che cosa le chiedono? Applicando nuovamente il metodo di lavoro impostato dalla Santa Sede a partire dalla III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi sulla famiglia (2014), i vescovi tedeschi hanno pubblicato il 3 novembre, dopo l'approvazione nell'Assemblea plenaria, la Risposta della Conferenza episcopale tedesca al questionario in preparazione della XV Assemblea generale ordinaria del sinodo dei vescovi su «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». Come contributo alla preparazione del Sinodo, che si svolgerà a Roma dal 3 al 28 ottobre 2018, il documento raccoglie e rielabora le risposte arrivate da tutte le 27 diocesi entro il 1° maggio 2017.
    L'immagine che ne esce è di una giovane generazione tedesca afflitta da senso d'insicurezza e ansia da prestazione; che vede la ricchezza del paese come un'opportunità per il futuro; che ha perso molta della propria fiducia nella Chiesa, a causa degli scandali economici e delle violenze sessuali sui minori, ma le chiede di essere una compagna affidabile e stabile nella ricerca del senso della vita e della propria vocazione.

    1. Raccolta dei dati


     

    Le fonti per i dati qui raccolti sono, se non diversamente indicato, l'Ufficio statistico federale – DESTATIS (wwwdestatis.de) – e Katholische Kirche in Deutschland – Zahlen und Fakten 2015/2016, pubblicato dal Segretariato della Conferenza episcopale tedesca.
    Il numero degli abitanti della Germania torna a crescere a causa del numero degli immigrati sopra la media a partire dal 2012. Nel 2016 vivevano in Germania circa 82 milioni di persone. Nel 2015 il tasso di natalità in Germania era di 1,5 figli per donna. Dal 2010 (1,39) è quindi aumentato in quattro anni.
    Nel 2015 nella Repubblica federale tedesca vivevano circa 8,8 milioni di giovani fra i 15 e i 25 anni (10,7°/0 della popolazione totale). I dati statistici della Chiesa registrano 23 milioni di cattoliche e cattolici, pari a circa il 29% della popolazione, di cui 53% donne e 47% uomini.
    Il numero e l'età media al matrimonio civile sono stati i seguenti:
    - 2011 (377.916) 33,3% anni per gli uomini e 30,5 per le donne;
    - 2012 (387.423) 33,5 anni per gli uomini e 30,7 per le donne;
    - 2013 (373.655) 33,6 anni per gli uomini e 30,9 per le donne;
    - 2014 (385.952) 33,7 anni per gli uomini, 31,9 per le donne;
    - 2015 (400.115) 33,8 anni per gli uomini, 31,2 per le donne.
    Nel 2015 vi sono stati 44.298 matrimoni cattolici. Dai dati della Chiesa non si può ricavare l'età media dei coniugi al momento del matrimonio.
    In Germania non si rileva l'età media dell'ingresso in seminario e dell'ingresso nella vita consacrata. Si possono tuttavia riconoscere queste tendenze: l'età dell'ingresso negli ordini e congregazioni femminili è più alta (da 30 fino a 35 anni circa) rispetto a quella negli ordini e congregazioni maschili (da 25 fino a 30 anni). Riguardo ai seminari per la formazione dei preti, a causa del basso numero di ingressi non si osserva alcuna tendenza unitaria. Esiste una serie di seminaristi che entra in seminario direttamente dopo l'esame di maturità, ma anche un numero crescente di coloro che prima hanno concluso lo studio della teologia, un altro ciclo o un'altra formazione. Si registrano regolarmente anche richieste e ingressi a 40 anni e oltre. A molti di questi candidati la direzione del seminario nega l'ingresso.
    Nel 2015 il numero totale degli studenti nella fascia di età 16-29 anni era di circa 2,8 milioni (31,9%), mentre il numero complessivo dei lavoratori di 1,34 milioni (15,2%). Nel 2015 la percentuale dei NEET («not in education, employment or training», giovani non impegnati né in attività di studio, né di lavoro né di formazione professionale) era del 4,8%, con una differenza fra Germania occidentale (4,3%) e Germania orientale (8%; fonte de.statista.com/).

    2. Leggere la situazione


     

    A) GIOVANI, CHIESA E SOCIETÀ

    1. In che modo ascoltate la realtà dei giovani?
    Da una parte la realtà dei giovani in Germania viene percepita attraverso studi scientifici, per esempio lo Studio Sinus, lo Studio Shell e dei rapporti sui giovani effettuati dal governo della Repubblica federale di Germania. In questi studi e rapporti si calcola diversamente la fascia di età relativa al termine «giovane» (Sinus 14-17 anni; Shell 12-25 anni; rapporti sui giovani: 12-27 anni). La pastorale giovanile cattolica distingue fra «giovani» (15-18 anni) e «giovani adulti» (19-29 anni).
    Dall'altra parte i 14 grandi ambiti della pastorale giovanile cattolica tedesca (servizi di volontariato, attività giovanile internazionale, Chiese dei giovani, pastorale giovanile degli ordini e congregazioni religiose, associazioni giovanili, pastorale dei giovani adulti, attività sociale della gioventù cattolica, pastorale dei ministranti, nuovo canto spirituale, nuove comunità religiose e movimenti ecclesiali, formazione politica, pastorale della scuola, giornate di orientamento religioso e pastorale universitaria) hanno ciascuno il proprio carisma specifico e così aiutano anche giovani diversi a modellare la loro vita nella fede. La Chiesa incontra i vari ambienti di vita giovanili sia attraverso la sua offerta personale nella pastorale concreta sul territorio, sia anche nei social media, e percepisce così un ampio ventaglio della realtà della vita dei giovani. Queste osservazioni vengono – insieme con i risultati degli studi scientifici – collegate nel centro operativo per la pastorale giovanile della Conferenza episcopale tedesca (AFJ), e rese così accessibili anche alle diocesi.

    2. Quali sono le sfide principali e quali le opportunità più significative per i giovani del vostro paese/ dei vostri paesi oggi?
    Anzitutto occorre notare che in Germania non vi sono i giovani, ma ci troviamo piuttosto davanti a una crescente frammentazione ed eterogeneità dei mondi di vita dei giovani.
    Una grande sfida attuale è costituita da una crescente sensazione d'insicurezza, che si basa per esempio sul populismo e sul nazionalismo (il 48% dei giovani in Germania ha paura dell'ostilità degli stranieri) e sulla radicalizzazione (islamica). Il 7 5 % dei giovani teme attacchi terroristici, e dal 2010 la percentuale dei giovani che hanno paura di una guerra in Europa è balzata dal 44% al 62%. Inoltre alcuni sono esposti a forme molto diverse di violenza sia da parte degli educatori, sia da parte di altri adulti o coetanei.
    Nella società tedesca, sempre più veloce e performante, già in ambito scolastico e universitario molti giovani si trovano sotto forte pressione e si definiscono a partire dal loro rendimento. Globalmente il sistema formativo è fortemente orientato verso l'utilizzabilità economica dei giovani e offre sempre meno spazio all'impegno volontario, per esempio nell'attività della Chiesa per i giovani e quindi per uno sviluppo integrale e stabile della personalità. Di conseguenza una grande sfida per i giovani in questa vita frenetica è trovare abbastanza tempo per la tranquillità, il rallentamento e il discernimento delle decisioni fondamentali per la vita.
    Il cambiamento demografico costituisce per i giovani delle regioni rurali un'ulteriore sfida, perché impone loro un'elevata mobilità per partecipare alla formazione, alla cultura e alla vita sociale. In tutte le regioni del nostro paese si registra un calo del legame con la Chiesa e della socializzazione religiosa.
    Sia una sfida sia un' opportunità è rappresentata in Germania dalla grande immigrazione. Parecchi giovani (29%) si sentono minacciati da ciò che viene dall'esterno e dal numero dei nuovi arrivati, ma altri (oltre il 50%) considerano la varietà culturale e religiosa legata all'immigrazione come un'opportunità. Il ventaglio delle comunità religiose si è allargato sia in seno al cristianesimo (Chiese libere, raggruppamenti carismatici ed evangelicali), sia anche attraverso l'aumento delle religioni non cristiane, soprattutto dell'islam, cosa che dai giovani viene vista come una sfida, ma ancor più come un'opportunità.
    Significative opportunità per molti giovani in Germania consistono in un gran numero di posti di formazione, studio e lavoro disponibili, nonché in un ampio accesso alla formazione formale e non formale e possibilità di partecipazione alla vita politica sociale e culturale nel paese, ma anche in tutta Europa. Il 75% dei giovani si aspetta anche di poter effettivamente realizzare i propri desideri professionali. Questa aspettativa cala, proporzionalmente al livello di formazione dei giovani, fino a146%. È quindi una sfida di giustizia in ambito formativo permettere l'accesso alla formazione anche al gruppo di giovani che per le più svariate ragioni economiche e sociali non partecipano alle offerte formative.
    Inoltre la stragrande maggioranza dei giovani in Germania ha accesso ai molteplici contenuti di Internet. Perciò oggi è ancora più urgente per i giovani essere capaci di discernimento, a causa delle molteplici opportunità di autorealizzazione a portata di mano. Per molti giovani la scelta di una determinata professione o studio rappresenta una grossa sfida. Non di rado si verificano ripetuti cambiamenti di indirizzo nella professione o negli studi.
    In Germania la pastorale giovanile ecclesiale, a causa della libertà di religione garantita dalla legge, ha una notevole opportunità di fare liberamente ai giovani offerte relative alla religione nelle scuole, nelle università e nei propri ambienti, di trasmettere la fede e di contribuire così alle loro scelte in materia di professione.

    3. Quali tipi e luoghi di aggregazione giovanile, istituzionali e non, hanno maggiore successo in ambito ecclesiale, e perché?
    In ambito ecclesiale quattro tipi e luoghi hanno maggior successo: la pastorale dei ministranti, le associazioni giovanili cattoliche, le nuove comunità spirituali e le offerte di progetti pastorali giovanili di breve durata.
    La pastorale dei ministranti si caratterizza per il servizio nella liturgia e la comunità concreta sul territorio. I giovani vengono condotti in modo continuo alla fede e sono anche inseriti in un gruppo di altri giovani. Inoltre il servizio dei ministranti crea la forte identità dell'«essere ministrante».
    Le associazioni giovanili cattoliche si caratterizzano per una forte comunione e per un'elevata partecipazione di giovani a tutte le decisioni. Sono politicamente attive, per cui possono attirare giovani che vorrebbero impegnarsi su temi politici e sociali. Sono attraenti a causa del loro impegno politico basato su una motivazione cristiana.
    Nel campo delle nuove comunità spirituali riscuote un particolare successo in Germania in ambito giovanile per esempio l'iniziativa cattolica Nightfever. Essa pone l'accento sull'importanza della preghiera e, nella sua attività di annuncio della fede, si basa su giovani entusiasti, che invitano i loro coetanei all'incontro personale con Cristo attraverso una configurazione dei luoghi di incontro attraente per i giovani e la musica. Per l'evangelizzazione essa usa anche l'odierno standard estetico dei social media.
    Offerte di progetti di pastorale giovanile di breve durata, come pellegrinaggi a Taizé, partecipazione alla Giornata mondiale della gioventù o impegni orientati a progetti in Chiese dei giovani, fanno presa sulla vita frenetica dei giovani e sulla loro ricerca di nuove forme di socializzazione. Qui i giovani possono partecipare per breve tempo a un progetto ecclesiale per poi ritornare rafforzati nella loro vita quotidiana. Così essi introducono, per esempio, le forme liturgiche che hanno scoperto a Taizé nella loro vita di fede quotidiana, ed esse possono promuovere il cammino della fede. Soprattutto attraverso i social media si cerca di conferire durata alla capacità progettuale.

    4. Quali tipi e luoghi di aggregazione giovanile, istituzionalizzati e non, hanno maggiore successo fuori dall'ambito ecclesiale, e perché?
    In Germania suscitano un grande entusiasmo fra i giovani le manifestazioni sportive (soprattutto il calcio) e gli eventi musicali o l'appartenenza ad associazioni sportive o gruppi di fan della musica. Esse offrono ai giovani divertimento, li fanno sentire parte di una grande comunità, parlano con le espressioni dell'estetica moderna a tutti i sensi e possono provocare grandi emozioni. Nelle aree rurali giocano un grande ruolo per la formazione della comunità e dell'identità dei giovani l'appartenenza ad associazioni (per esempio Vigili del fuoco o comitati del carnevale o del tiro a segno) e, nelle città, i luoghi pubblici di ritrovo giovanile.
    Un numero crescente di giovani è attivo anche nelle più diverse organizzazioni per la protezione dell'ambiente o s'impegna per uno stile di vita ecologico. I giovani desiderano impegnarsi personalmente per qualcosa e considerano un bene molto importante l'impegno per i diritti umani, per il commercio equo, ma anche per la salvaguardia del creato.
    Il 99% dei giovani in Germania ha accesso a Internet e vi trascorre in media 18,4 ore alla settimana, sui social media e su diversi giochi on-line. Questi contribuiscono alla formazione della comunità attraverso le molteplici possibilità di scambio e di condivisione dei contenuti della vita.

    5. Che cosa chiedono concretamente i giovani del vostro paese (dei vostri paesi) alla Chiesa oggi?
    Una percentuale molto elevata si aspetta dalla Chiesa che viva anche concretamente ciò che proclama, lo testimoni in modo autentico, lo dimostri con la sua vita. Si aspettano che sia una partner solida e duratura, che prenda sul serio la loro realtà, apra loro ambienti di formazione e li accompagni nel cammino della loro vita. Si aspettano una fede e una liturgia che siano rilevanti per l'esistenza e vicini alla vita quotidiana. Ma molti considerano la Chiesa non credibile a causa del suo comportamento in campo finanziario e dello scandalo delle violenze sessuali sui minori.
    Molti giovani in Germania desiderano ardentemente un senso nella loro vita. Per il 58% è importante un lavoro significativo e solo per il 33% il reddito ottenuto attraverso di esso. Essi perseguono ideali, cercano spiritualità e attività appaganti, ma sviluppano la loro fede personale a partire da fonti diverse e intravedono solo raramente nella Chiesa le risposte a queste due domande fondamentali. Perciò la Chiesa potrebbe rispondere a questo bisogno concreto manifestato in silenzio dei giovani attraverso l'ulteriore espressione del suo potenziale di senso e spiritualità nella preghiera e nella contemplazione.
    I giovani desiderano una Chiesa che non adotti un atteggiamento di difesa nella sua relazione con il mondo, ma contribuisca a configurare, insieme alla scienza, il progresso e il futuro. Molti le chiedono nuovi approcci e cambiamenti concreti anche nelle questioni dogmatiche. Tuttavia un'alta percentuale di giovani del nostro paese non si aspetta semplicemente nulla dalla Chiesa. Considerano priva di qualsiasi interesse l'opinione della Chiesa per la formazione della loro identità.
    Molti giovani desiderano fiducia e sicurezza nei valori e relazioni sociali positive (famiglia, amici...). Dalla Chiesa si aspettano che presenti chiare concezioni dei valori nella società e nella politica, prenda posizione soprattutto per gli svantaggiati nella società, si schieri chiaramente a favore della pace nelle guerre (anche di religione) e offra così un contributo per una buona convivenza. Inoltre i giovani desiderano trovare nell'attività della Chiesa per i giovani una comunità affidabile e anche una relazione personale con Gesù Cristo nei sacramenti e nella preghiera personale.

    6. Nel vostro paese/i quali spazi di partecipazione hanno i giovani nella vita della comunità ecclesiale?
    L'ambiente di vita dei giovani in Germania diverge fortemente fra vicini alla formazione e lontani dalla formazione, poveri e ricchi... Per permettere al maggior numero possibile di giovani una partecipazione alla vita della Chiesa, la pastorale giovanile in Germania è molto differenziata e può essere suddivisa in almeno 14 ambiti (cf. risposta alla domanda 1). I giovani possono inserirsi nei relativi ambiti della pastorale giovanile cattolica in base alle loro capacità e ai loro talenti. Secondo le direttive tedesche per la pastorale giovanile (1991), normative per tutti i campi, la pastorale giovanile cattolica è il «servizio della Chiesa attraverso i giovani, con loro e per loro. Gli stessi giovani partecipano mediante il battesimo e la confermazione alla missione di Gesù Cristo e sono chiamati a essere Chiesa e a contribuire alla configurazione della Chiesa».
    Nei singoli campi questo contributo alla configurazione viene realizzato diversamente: possibilità dell'elezione di responsabili, collaborazione nelle iniziative giovanili e grandi manifestazioni, configurazione delle liturgie per i giovani o le serate di preghiera, collaborazione politica nella società, collaborazione nei consigli a livello parrocchiale, decanale e diocesano...

    7. Come e dove riuscite a incontrare i giovani che non frequentano i vostri ambienti ecclesiali?
    I giovani che, entusiasti, invitano coetanei a partecipare alle nostre offerte, costituiscono il fattore più importante per raggiungere altri giovani con il messaggio cristiano.
    L'ambito dell'attività pubblica per i bambini e i giovani e dell'attività sociale giovanile cattolica lavora insieme con tutti i giovani (soprattutto svantaggiati), che appartengano o meno alla Chiesa cattolica. Per esempio l'istituzione «Manege» dei salesiani di don Bosco a Berlino visita concretamente i giovani nei luoghi in cui abitano, bussa alla loro porta e li invita alla formazione e alla conclusione del ciclo scolastico.
    Delle offerte ecclesiali nel campo dei servizi di volontariato (servizio volontario federale, anno sociale volontario...) possono approfittare tutti i giovani, credenti o meno. Essi possono collaborare a un progetto (sociale) gestito dalla Chiesa per un tempo limitato, venire così in contatto con il Vangelo e affrontare spesso anche la questione della loro vocazione.
    I movimenti hanno attività che mirano in vari modi a raggiungere giovani che non frequentano la Chiesa. Il movimento di Schónstatt, per esempio, organizza cosiddette «misiones », nelle quali giovani con l'immagine della Vergine vanno di porta in porta e invitano ognuno all'incontro con il Vangelo. Questo impegno «verso l'esterno» porta i giovani ad accertarsi della loro fede, ad auto-evangelizzarsi. Analoghe iniziative esistono anche nella comunità di Sant'Egidio, nel movimento dei Focolari, nella comunità Emmanuel e in altri movimenti.
    Le offerte della pastorale giovanile legate alla scuola, come per esempio le «giornate di orientamento religioso», i caffè per gli studenti, le celebrazioni liturgiche a scuola, la pastorale scolastica o l'insegnamento della religione sono rivolte alle classi degli studenti e quindi naturalmente anche a non credenti o diversamente credenti. Attraverso l'offerta scolastica anche molti giovani non legati alla Chiesa vengono in contatto con le concezioni dei valori cristiani. In molte parti del nostro paese, questo avviene anche attraverso la catechesi della confermazione, che viene dispensata per un intero anno scolastico e raggiunge quindi anche giovani cattolici che non sperimentano più alcuna socializzazione della fede in casa dei genitori. Si raggiungano molti studenti e studentesse (non legati alla Chiesa) anche attraverso le offerte accademiche e culturali della pastorale della scuola superiore e delle sue comunità.
    Dobbiamo tuttavia anche riconoscere che nel nostro paese si è ancora troppo poco presenti nei luoghi in cui vivono giovani (non cristiani) e si mette troppo poco in pratica l'uscita missionaria richiesta da papa Francesco.

    B) LA PASTORALE GIOVANILE VOCAZIONALE

    8. Qual è il coinvolgimento delle famiglie e delle comunità nel discernimento vocazionale dei giovani?
    Riguardo al discernimento vocazionale dei giovani, le famiglie vengono raramente organizzate e coinvolte a livello istituzionale. L'accompagnamento concreto nel senso di un discernimento vocazionale ha luogo soprattutto nei gruppi giovanili senza partecipazione dei genitori. Pur dovendo riconoscere che molte famiglie cristiane introducono i loro figli nella fede e nella vita di fede, non si possono chiudere gli occhi sul notevole cambiamento intervenuto negli ultimi decenni nella realtà delle famiglie. L'ideale tradizionale della famiglia e le condizioni reali nelle quali oggi vivono le famiglie divergono sempre più. Questo fa sì che molti giovani siano lontani dalle affermazioni della Chiesa sul matrimonio e la famiglia. Le comunità di vita prematrimoniali sono una realtà diffusa praticamente in tutto il paese. Quasi tutte le coppie che chiedono di sposarsi in Chiesa vivono spesso insieme già da molti anni (le stime oscillano fra 80% e 100%).
    Congregazioni religiose, movimenti ecclesiali e associazioni di famiglie sostengono le famiglie e cercano strade per percorrere cammini di fede a livello familiare anche in condizioni sociali mutate. Parecchie permettono un accompagnamento più lungo e offrono stimoli anche per il discernimento vocazionale delle giovani generazioni. Esistono anche qua e là modelli di consulenza in campo educativo o istituzioni mirate per le famiglie (per esempio in luoghi di formazione delle famiglie), che si dedicano a questo tema. In alcuni luoghi vi sono iniziative che pongono consciamente al centro la questione della vocazione, per esempio attraverso la promozione della preghiera per le vocazioni o l'offerta di pellegrinaggi.

    9. Quali sono i contributi alla formazione al discernimento vocazionale da parte di scuole e università o di altre istituzioni formative (civili o ecclesiali)?
    Un'importanza fondamentale per la vocazione dei giovani riveste l'insegnamento confessionale della religione, che in Germania viene impartito anche nelle scuole statali ed è prescritto per legge nella maggior parte dei Land della federazione. Al di là dell'informazione scolastica sulla fede della Chiesa, esso ha anche una dimensione catechistica, nella quale gioca un ruolo – diretto o indiretto – anche la questione della vocazione di ogni battezzato. In questo modo esso pone il fondamento su cui si possono distinguere le diverse vocazioni, quindi anche la vocazione alla vita religiosa o al servizio particolare del prete.
    In molte scuole le pratiche sociali e vocazionali fanno parte della formazione e aprono lo sguardo dei giovani sui diversi campi vocazionali. Inoltre, manifestazioni d'informazione vocazionale, gite, giornate di orientamento, seminari per coloro che terminano la scuola, offerte delle Chiese dei giovani e    la consulenza negli studi stimolano la riflessione anche sulla vocazione. In molti luoghi sono a disposizione insegnanti, consulenti e pastori scolastici per l'accompagnamento delle studentesse e degli studenti. Al riguardo l'offerta concreta dell'accompagnamento dipende dall'impegno dei singoli accompagnatori.
    Inoltre in parecchie diocesi esistono collaborazioni fra scuole statali e scuole gestite dalla Chiesa e i centri diocesani della pastorale vocazionale. Alcune scuole invitano religiosi/e, preti e altri collaboratori e collaboratrici pastorali, per esempio nell'insegnamento della religione, per offrire una testimonianza della loro vocazione.
    La ricerca della vocazione di giovani studentesse e studenti di tutte le facoltà viene sostenuta all'università attraverso le comunità cattoliche della scuola superiore – spesso anche in collaborazione ecumenica – e i pastori del luogo. Le loro offerte sono aperte anche ai non credenti e hanno quindi anche un carattere di evangelizzazione.
    In molte diocesi vi sono, nel contesto della pastorale vocazionale, varie nuove offerte di anni di orientamento, per tener conto della crescente complessità degli ambienti di vita dei giovani e facilitare la riuscita di un discernimento vocazionale, di una pianificazione dello studio e di una configurazione della vita alla luce della fede. A volte queste offerte sono inserite anche nel programma delle scuole di perfezionamento riconosciute dallo stato.

    10. In che modo tenete conto del cambiamento culturale determinato dallo sviluppo del mondo digitale?
    Il mondo digitale rappresenta per i giovani una componente normale della loro realtà e quindi anche della formazione della loro personalità. Per i responsabili della pastorale giovanile e vocazionale in Germania è quindi importante sia trasmettere ai giovani una competenza nell'uso dei media sia considerare il mondo digitale come un luogo significativo di testimonianza della fede.
    La pastorale giovanile e la pastorale vocazionale sono presenti nei vari canali dei social media (Face-book, Instagram, Twitter, Snapchat...) e danno un carattere professionale alla loro presenza sul web. Inoltre sviluppano numerose offerte per accompagnare sul piano digitale i giovani, come per esempio esercizi on-line, inviti alla preghiera su WhatsApp (ad esempio «Einfach gemeinsam beten», «semplicemente pregare insieme»), comunità collegate in rete (per esempio «da_zwischen») o la strutturazione multimediale interattiva delle celebrazioni cultuali per i giovani.
    Nel 2016/2017 è stata trasmessa la serie sperimentale «Valerie und der Priester», «Valerie e il prete», che presentava il servizio sacerdotale nel contesto del mondo digitale, raggiungendo moltissimi giovani e giovani adulti. Per tutto un anno, la giornalista non credente Valerie ha accompagnato un giovane prete cattolico, raccontando in un blog la sua vita quotidiana e ponendogli domande (critiche), ricevute da giovani attraverso i social media. Così in un modo totalmente nuovo si è potuto realizzare – mediato da una giovane giornalista – un incontro fra giovani e un prete e far conoscere al tempo stesso a un pubblico molto vasto e in parte anche non credente la «vita normale» di un prete.

    11. In quale modo le Giornate mondiali della gioventù e altri eventi nazionali o internazionali riescono a entrare nella pratica pastorale ordinaria?
    In Germania vi sono essenzialmente tre grandi eventi: il pellegrinaggio internazionale dei ministranti a Roma; l'Iniziativa 72 ore della Federazione della gioventù cattolica tedesca (BDKJ); le Giornate mondiali della gioventù.
    Le diverse strutture della pastorale giovanile si occupano della preparazione pastorale a livello parrocchiale, regionale, diocesano e nazionale. Ai vari livelli si tengono incontri di preparazione e si prepara e distribuisce materiale per la formazione.
    Per garantire l'efficacia di un grande evento nel tempo si tengono diversi incontri successivi per i gruppi che vi hanno partecipato, o anche relazioni nelle parrocchie. In molti luoghi sorgono comunità o gruppi di preghiera a partire dai grandi eventi (per esempio, Jugend 2000 o Nightfever); si organizzano a livello diocesano giornate sul modello delle Giornate mondiali della gioventù; s'introducono nella pastorale giovanile locale materiali dei canti e metodi pastorali (per esempio Young Mission). Tuttavia si può ulteriormente potenziare l'efficacia e la durata della Giornata mondiale della gioventù, che decisamente offre un rafforzamento a livello individuale, ma è ancora scarsamente collegata con la pratica pastorale ordinaria della parrocchia.

    12. In che modo nelle vostre diocesi si progettano esperienze e cammini di pastorale giovanile vocazionale?
    Nella maggior parte delle diocesi esistono specifici centri diocesani per la pastorale vocazionale, che organizzano le più diverse iniziative concrete. Ma non di rado questo conduce a un meccanismo di delega, per cui le questioni della «vocazione» vengono raramente tematizzate nella pastorale giovanile. Occorre riscoprire e delineare in modo nuovo, come fondamento delle offerte pastorali per i giova ni, la vocazione all'essere cristiano di ogni giovane, per affrontare a partire da lì la questione speciale della propria vocazione di vita.
    I centri diocesani offrono molteplici iniziative: per esempio, fine settimana per giovani interessati, esercizi, preghiera per le vocazioni, approfondimento vocazionale, gruppi di dialogo, anni di orientamento, video sulle vocazioni ecclesiali e molto altro. Essi sono presenti anche nei saloni di orientamento e lavoro, e presentano agli interessati le vocazioni ecclesiali.
    Un numero crescente di comunità religiose offre ai giovani interessati, al termine del percorso scolastico, la possibilità d'impegnarsi come «missionari a tempo», che accompagnano membri della congregazione religiosa in altri paesi o lavorano – per lo più per un anno – in una sua comunità all'estero. Questa offerta aiuta i giovani a scoprire la loro vocazione. Anche se non si giunge a un noviziato in una congregazione missionaria, si conserva comunque per lo più un collegamento a vita dei «missionari a tempo» con i missionari e le missionarie che hanno emesso la professione perpetua.

    C) GLI ACCOMPAGNATORI

    13. Che tempi e spazi dedicano i pastori e gli altri educatori per l'accompagnamento spirituale personale?
    Esiste un alto numero di preti, diaconi, referenti pastorali e comunitari, insegnanti e altri educatori che operano nell'accompagnamento spirituale di giovani. Ma vi sono anche responsabili che non s'impegnano in questo campo. Al riguardo molto dipende dall'impegno di singole persone, e nel caso dei preti dalla loro comprensione della vocazione. Inoltre per un autentico accompagnamento occorre essere personalmente accompagnati spiritualmente.
    Poiché l'offerta personale nella pastorale giovanile aumenta, come anche nella pastorale nel suo complesso, coloro che sono impegnati a tempo pieno nella pastorale e gli insegnanti in servizio attivo spesso riconoscono di non avere, accanto alle altre attività, il tempo necessario per l'accompagnamento. Sarà quindi importante riflettere sulle priorità che si perseguono nella pastorale, per riservare un tempo e spazio sufficiente all'accompagnamento. Decisivo al riguardo è anche il modo in cui il vescovo assume il tema della vocazione e dell'accompagnamento spirituale.
    In parecchi luoghi si osserva che negli ultimi anni l'offerta personale nel campo dell'accompagnamento spirituale e la sua pratica sono aumentate e hanno acquistato maggiore importanza. Là dove l'accompagnamento spirituale è scarsamente praticato e diffuso, viene percepito sempre più come una cosa desiderabile e richiesta.
    Sul sito web della Comunità di pastorale vocazionale delle congregazioni religiose (AGBO), i giovani interessati trovano interlocutori diretti di diverse congregazioni e regioni, che sono a loro disposizione per il chiarimento della loro vocazione.

    14. Quali iniziative e cammini di formazione vengono messi in atto per gli accompagnatori vocazionali?
    In generale i collaboratori e le collaboratrici nella pastorale vocazionale sono ben qualificati, ma inquesto campo la formazione può essere molto diversa secondo le diocesi o il campo concreto d'inserimento. In parecchie diocesi esiste un'offerta formativa per gli accompagnatori spirituali o addestratori vocazionali e un ricco programma di formazione continua e supervisione. Inoltre agli accompagnatori stessi viene offerto un accompagnamento spirituale e la possibilità di partecipare a esercizi e a giornate di orientamento. In alcune diocesi, associazioni e movimenti si qualificano anche gli stessi giovani attraverso la partecipazione ai corsi per i collaboratori e le guide, per accompagnare inizialmente soggetti più giovani nel loro cammino di fede. Ma in molti luoghi si potrebbero potenziare le offerte della pastorale e dell'accompagnamento per coloro che sono impegnati nella pastorale e anche per gli stessi giovani.
    Il Centro per la pastorale vocazionale offre per i collaboratori e le collaboratrici nella pastorale vocazionale strutture di formazione continua, e organizza ogni anno una conferenza a livello nazionale che offre ai partecipanti la possibilità di un'ulteriore formazione e di uno scambio collegiale. Anche l'AGBO nel quadro della sua conferenza annuale offre formazione supplementare e continua per i responsabili delle comunità religiose nella pastorale vocazionale.
    In parecchie diocesi si tengono annualmente un «Forum della pastorale vocazionale» o giornate di riflessione, a cui vengono invitate persone operanti nella pastorale e membri di congregazioni religiose e, in molti casi, anche laici impegnati, per occuparsi delle questioni attuali della pastorale vocazionale.
    In questo campo spicca soprattutto l'addestramento vocazionale WaVe®, percepito come formazione continua da molti collaboratori e collaboratrici nella pastorale vocazionale. È un metodo adatto a giovani da 17 anni in avanti, basato sull'idea di san Giovanni Paolo II secondo cui ogni persona ha una vocazione unica.

    15. Quale accompagnamento personale viene proposto nei seminari?
    In Germania l'accompagnamento spirituale dei seminaristi è molto ampio. Ogni seminarista deve scegliere un accompagnatore spirituale con il quale parlare regolarmente della sua vita (anche spirituale). Questo accompagnatore può essere il padre spirituale del seminario, ma normalmente l'istituzione mette a disposizione anche altri accompagnatori e accompagnatrici spirituali ben formati, fra i quali il seminarista può scegliere il proprio.
    Ogni anno si tengono gli esercizi spirituali, orientati normalmente agli esercizi ignaziani, ai quali i seminaristi sono gradualmente introdotti. Anche la partecipazione a questi esercizi spirituali annuali è obbligatoria.
    In ogni semestre hanno luogo vari tipi di dialoghi obbligatori con i responsabili della formazione (rettore, vicerettore o altri). Questi dialoghi hanno anche un carattere di accompagnamento e devono aiutare gli studenti a riflettere sulla loro vita e sulla loro fede. Anche durante il semestre libero il rettore o altri responsabili della formazione visitano i seminaristi nelle loro famiglie e parrocchie per farsi un'idea della loro vita e avere con loro uno scambio spirituale. In questo si preserva sempre la separazione fra foro interno e foro esterno.
    Nei seminari vengono offerti vari esercizi spirituali sotto la responsabilità del relativo padre spirituale. I seminaristi ricevono diverse offerte spirituali specialmente nei semestri introduttivi (propedeutica) per allargare l'orizzonte e stimolare al tempo stesso l'accesso a una propria vita di preghiera. Esse servono anche alla chiarificazione della propria vocazione.
    In sintesi si può affermare che l'accompagnamento dei seminaristi è molto sviluppato e può far avanzare i giovani in modo corrispondente nel loro cammino vocazionale, se non si sottraggono interiormente all'offerta. Inoltre si riflette intensamente su una formazione attenta al presente e orientata al futuro dei preti, che comprende anche la questione di forme e luoghi adeguati.

    D) DOMANDE SPECIFICHE PER AREE GEOGRAFICHE: EUROPA

    1. Come aiutate i giovani a guardare al futuro con fiducia e speranza a partire dalla ricchezza della memoria cristiana dell'Europa?
    Dobbiamo riconoscere che una notevole parte dei giovani in Germania non ha più alcuna conoscenza dell'eredità cristiana dell'Europa, perché spesso noi non ci siamo abbastanza impegnati a renderla attraente, a esprimerla nelle forme estetiche dei giovani e a parlarne nei loro ambienti. Inoltre i giovani sembrano avere meno impresso il senso della loro eredità cristiana e della loro storia europea, rispetto a quanto non lo sia la spinta verso il futuro e il progresso. Di conseguenza dobbiamo tornare a riflettere sul nostro compito di mostrare ai giovani la rilevanza della fede cristiana per la vita, che è ricca di speranza.
    Anche la promozione della musica di Chiesa attraverso molti cori e band giovanili (per esempio i Pueri cantores) contribuisce alla percezione del retaggio cristiano, come anche il campo della pedagogia dello spazio sacro. Esso mostra la ricca eredità delle Chiese cristiane per giovani – di qualsiasi fede – in modo conforme alle loro domande, e può così operare in senso costruttivo per l'avvenire. Nel loro servizio liturgico i ministranti scoprono l'eredità cristiana e questo fonda una comunità solida anche per il futuro. Le associazioni giovanili s'impegnano contro il populismo e la misantropia, e con il volontariato presso i monumenti commemorativi sviluppano la memoria e il rifiuto della dittatura e della tirannia. Esse inoltre sono schierate a favore della democrazia, dell'Unione Europea e di un'Europa unita. Nuovi movimenti riscoprono in modo particolare la tradizione di preghiera della Chiesa e aprono così ai giovani vie di accesso a Cristo.
    La pastorale delle scuole superiori, e specialmente «Cusanuswerk», l'opera vescovile per la promozione dei giovani dotati, offrono a studentesse e studenti uno sguardo sull'eredità cristiana dell'Europa, aiutandoli così a dare forma alla Chiesa e alla società sul fondamento dei valori cristiani. Programmi di borse di studio di singole diocesi promuovono lo scambio europeo fra giovani e l'eliminazione di pregiudizi, per esempio attraverso incontri personali nei pellegrinaggi giovanili internazionali. Infine anche i pellegrinaggi a santuari regionali, nazionali o internazionali e l'usanza, ancora curata da numerose associazioni e gruppi nelle regioni rurali, delle feste ecclesiali come le processioni del Corpus Domini o le processioni con le lanterne a san Martino, offrono ai giovani uno sguardo sulla loro eredità cristiana.
    Il 61 0/ dei giovani in Germania guarda con ottimismo al futuro, ma fra i socialmente deboli la percentuale scende al 300/o. La pastorale giovanile cattolica in Germania è consapevole di essere inviata in base ai valori cristiani specialmente ai giovani rifugiati e ad altri giovani svantaggiati. Le associazioni giovanili tedesche sono molto impegnate nel campo degli alloggi per rifugiati e in tutto il paese i giovani cattolici si occupano dei rifugiati della loro età. Le strutture dell'attività sociale dei giovani cattolici –spesso gestite da congregazioni religiose – offrono un'opportunità a giovani svantaggiati, per esempio per terminare la scuola e per la formazione, e danno quindi speranza.

    2. Spesso i giovani si sentono scartati e rifiutati dal sistema politico, economico e sociale in cui vivono. Come ascoltate questo potenziale di protesta perché si trasformi in proposta e collaborazione?
    Fra i giovani tedeschi non esiste alcun potenziale di protesta caratterizzato e organizzato, e questo si spiega con la bassa percentuale di disoccupazione giovanile. Inoltre la politica giovanile è un segmento specifico della politica tedesca.
    Nella pastorale giovanile cattolica in Germania l'impegno e la cogestione dei giovani vengono promessi fin dall'inizio attraverso la partecipazione e poi l'assunzione di responsabilità nei Consigli – per esempio in quelli a livello regionale, diocesano e nazionale – della Federazione della gioventù cattolica tedesca (BDKJ), per cui i giovani sono parte attiva nella Chiesa e nel mondo. Attraverso la formazione politica i giovani vengono stimolati a portare le loro posizioni nella Chiesa e nella politica. Inoltre si presta ascolto alla loro voce attraverso numerosi sondaggi, per esempio lo Studio Sinus sulla condizione giovanile e lo Studio Shell. Specialmente il campo dell'attività sociale giovanile cattolica compie, per esempio attraverso iniziative per gli svantaggiati nel «Josefstag», un'attività di lobby a favore dei giovani svantaggiati nella politica e vi fa sentire la loro voce, ma è ancora raro e insufficiente il collegamento in rete con altri campi della pastorale giovanile cattolica.

    3. A quali livelli il rapporto intergenerazionale funziona ancora? E come riattivarlo là dove non funziona?
    Per una gran parte dei giovani in Germania la famiglia ha un valore molto alto. Il 90% riconosce di intrattenere buoni rapporti con i genitori. Per la generazione giovane, «figli e famiglia» è ancora la priorità più importante e precede la «formazione» e la «sicurezza sociale». Tuttavia lo stile dei rapporti fra le generazioni sta cambiando, per cui emergono anche le questioni del patto generazionale e quindi linee di conflitto fra le generazioni. Mentre in molte regioni (soprattutto nelle aree rurali) esiste ancora una relazione tradizionale locale fra le generazioni, per molti giovani, a causa della crescente mobilità (istruzione, studio, scelta del partner), la forma della relazione è profondamente cambiata. Con la scomparsa della relazione tradizionale stretta con la famiglia sul posto è andata perduta anche gran parte della precedente socializzazione della fede.
    In molti luoghi la relazione attraverso le generazioni viene vissuta nella parrocchia e specialmente nelle feste parrocchiali o in grandi associazioni (per esempio Kolping), e promossa da progetti sociali dei giovani nelle case per anziani (per esempio «Demenzlotsen»). In alcune città tedesche sono stati creati anche quartieri residenziali transgenerazionali, nei quali le diverse generazioni vivono insieme e si avvantaggiano della presenza reciproca.
    La relazione fra le generazioni viene in parte riattivata dai social media (WhatsApp, Skype ecc.). Questa nuova forma di condivisione della vita (e della fede) non sostituisce le visite personali, ma può ampliarle. Inoltre le prossime generazioni di nonni avranno una maggiore familiarità con i mezzi della comunicazione digitale, per cui si potranno sostenere reali relazioni anche fra persone molto distanti fra loro.

     

    3. Condividere le pratiche


     

    1. Elencate le tipologie principali di pratiche pastorali di accompagnamento e discernimento vocazionale presenti nelle vostre realtà.

    In Germania esistono varie offerte per l'accompagnamento e il discernimento vocazionale, che vengono organizzate e realizzate da diversi gruppi. Offerte per giovani sono per esempio esercizi spirituali, accompagnamento individuale e di gruppo, pellegrinaggi, preghiera per le vocazioni sacerdotali e religiose e corsi per la scoperta delle proprie capacità e della propria vocazione di vita.
    Offerte per l'accompagnamento e il discernimento vocazionale vengono assicurate da centri diocesani per la pastorale vocazionale riguardo alla vocazione alla vita consacrata. Tuttavia nella singola preparazione al sacramento del matrimonio non c'è spesso alcun vero lungo percorso di discernimento.
    Discernimento e accompagnamento vengono offerti da preti e membri della vita consacrata nel quadro della formazione nei seminari per preti e nelle case religiose, ma anche nell'accompagnamento individuale di giovani o nell'attività svolta dai pastori nelle scuole medie e superiori.
    Questo accompagnamento viene spesso offerto ai giovani da operatori pastorali a tempo pieno (referenti di comunità, referenti pastorali e accompagnatori formati). A questo si aggiungono molti volontari laici, che s'impegnano per esempio nella catechesi per la prima comunione e per la confermazione a livello locale: senza la collaborazione di questi numerosi laici a tempo pieno e volontari non sarebbe possibile in Germania offrire ai giovani un accompagnamento in grado di coprire tutto il territorio nazionale.
    L'accompagnamento è offerto in molti casi da giovani ad altri giovani. Essi organizzano corsi di formazione continua in campo spirituale, pastorale e politico e accompagnano i loro coetanei nel cammino verso una vita cristiana piena. Si tratta di un «peer-to-peer ministry», un ministero tra pari, nel quale i giovani sono veri partner e attori pastorali essi stessi. In questo accompagnamento gli stessi giovani accompagnatori crescono nella loro fede e assumono la responsabilità nella comunità ecclesiale. È molto importante apprezzare il loro servizio e offrire loro ulteriori opportunità di formazione spirituale e pastorale.

    1. L'iniziativa per la nuova evangelizzazione Nightfever
    Descrizione.
    Nightfever è un'iniziativa internazionale di giovani cristiani della Chiesa cattolica nella fascia di età 16-35 anni, che vogliono rendere sperimentabile l'amore e la misericordia di Dio. È nata a Bonn, dopo la Giornata mondiale della gioventù del 2005 a Colonia, grazie all'impegno di due studenti di teologia e si è rapidamente diffusa in 27 paesi. Lo scopo della serata Nightfever è quello di permettere soprattutto a persone lontane dalla Chiesa un nuovo incontro con Dio. Per raggiungere passanti lontani dalla Chiesa, la serata Nightfever si svolge normalmente fino a mezzanotte in chiese centrali situate nelle vicinanze di bar, ristoranti o cinema. L'iniziativa si considera una piattaforma e riunisce persone da formare, studenti di diverse facoltà, giovani adulti, candidati al sacerdozio, membri di congregazioni religiose, parrocchie e comunità spirituali. Fin dall'inizio la serata Nightfever costituisce il cuore dell'iniziativa. Ma essa promuove anche fine settimana internazionali, corsi sulla fede e gestisce un'Accademia Nightfever.

    Analisi.
    La serata Nightfever è organizzata e guidata dai giovani adulti e accompagnata sul piano spirituale da preti. Comincia con una celebrazione eucaristica che viene organizzata con la partecipazione dei giovani. Dopo una breve introduzione alla serata e una testimonianza di fede di un giovane, i giovani e i giovani adulti vanno per le strade e i luoghi di ritrovo dei giovani e invitano con una candela i passanti a entrare per un momento in chiesa. Nella chiesa vi sono, davanti al santissimo Sacramento esposto, varie possibilità di incontrare Dio: accendere una candela, estrarre un versetto della Bibbia, scrivere un'intenzione di preghiera, ascoltare la musica, parlare con un prete, lasciarsi benedire o ricevere il sacramento della riconciliazione. Ognuno può entrare e uscire come vuole.

    Per avviare Nightfever in una città occorre mettersi in contatto con il team internazionale e ricevere le istruzioni da parte di quest'ultimo. Solo così è possibile conservare l'unità dell'iniziativa a livellomondiale e preservare la visione e il carisma della sua origine.

    Valutazione.
    L'iniziativa Nightfever conduce le persone a un incontro con Gesù Cristo e le invita a crescere spiritualmente. Ai giovani viene data la possibilità di assumere la responsabilità e di collaborare attivamente alla configurazione della chiesa. Questa iniziativa apre la Chiesa ai giovani e ai giovani adulti e permette loro di sperimentarla attraverso la loro partecipazione alla sua configurazione. Inoltre, li entusiasma con un allestimento estetico vicino ai loro gusti e con la musica. I giovani vengono formati come missionari del terzo millennio (discepolato), e riscoprono personalmente nella serata l'adorazione e il sacramento della riconciliazione.

    Ulteriori informazioni in www.nightfever.org.

    2. Anni di orientamento cristiano: Basical
    I giovani possono scegliere fra molte offerte e fare un intervallo di più mesi per approfondire la loro vocazione, dopo la fine della scuola, con un anno di orientamento cristiano, offerto per esempio dal servizio volontario (internazionale), da Visionauten (Aachen), da Felixianum (Trier), dall'Anno di orientamento di Freiburg... Qui presentiamo più da vicino Basical, della diocesi di Augsburg.

    Descrizione.
    Basical vorrebbe dare a giovani adulti nel corso di un anno un fondamento per la scelta dei loro studi e della loro vocazione, nonché per il discernimento della vocazione per la loro ulteriore vita di fede. I partecipanti a questo programma annuale, i cosiddetti basical, vengono accompagnati durante questo tempo da un prete e da due referenti dei giovani, che vivono insieme a loro nella «Casa-Basical» ad Augsburg. Essa offre a ognuno una camera singola, una cucina comune, soggiorno, un locale per lo studio e una cappella. I basical non affrontano i problemi della vita da soli e nello stress del quotidiano, ma in una comunità (10 persone), con accompagnamento personale e un programma annuale molto vario.

    Analisi.
    Il programma annuale contiene quattro ambiti importanti: studio, impegno, vita spirituale e comunità. Nello studio s'insegna ai basical antropologia, etica sociale e teologia. Nell'impegno si sviluppano vari progetti per la Chiesa locale e si compiono approcci sociali. Nell'orientamento vocazionale i basical svolgono un test di qualificazione, vengono rafforzati da un tutor nella loro personalità e raccolgono in diversi esercizi pratici esperienze per la successiva scelta vocazionale. La cura della relazione personale con Gesù Cristo nella preghiera e nell'accompagnamento individuale è un elemento centrale importante per la questione della propria vocazione.

    Tutti questi pilastri sono vissuti e sostenuti in comunità. I basical imparano ad assumersi la responsabilità gli uni per gli altri e a portare i propri talenti nella vita quotidiana della comunità e nella conduzione del governo della casa. Le ore della mattinata sono caratterizzate dalla preghiera del mattino e dalla celebrazione dell'eucaristia, dall'insegnamento e dallo studio. Nei pomeriggi si ripartiscono nei giorni della settimana sport, tempo libero e musica, serate in silenzio con preghiera e adorazione, esercizi pratici, azioni comuni e serate di gruppo. L'esercizio di questo contesto deve aiutarli anche in seguito a condurre una vita spirituale. Un pellegrinaggio di dieci giorni in Terra santa, nonché altri viaggi, offrono ai partecipanti uno sguardo sulla Chiesa a livello mondiale.

    Valutazione.
    Bernadette: «Posso dire in verità che Basical è stato il miglior anno della mia vita! Sono diventata più consapevole e gioiosa. Inoltre ho trovato la vocazione che sognavo e ora mi sto formando come ostetrica. Ringrazio Dio di aver potuto partecipare a Basical».

    Magnus: «In Basical ho imparato a conoscere molto meglio Dio e i miei simili, e ho imparato che posso crescere nello Spirito Santo solo se amo Dio, il mio prossimo e me stesso. In questo anno ho potuto concentrarmi interamente su me stesso e sul mio cammino e ho potuto interrogarmi sulle mie priorità e orientarle in un modo del tutto nuovo a Dio. Ho imparato come posso curare la mia relazione con Dio, ma anche come posso portarlo più vicino ai miei simili. Basical mi ha portato Dio incredibilmente vicino. Ora sono veramente pronto a lavorare nel mondo per lui».
    Ulteriori informazioni in www.basical.de.

    3. «Ci manda il cielo». L'Azione 72 ore
    Le associazioni giovanili cattoliche, organizzate sotto l'ombrello della Federazione della gioventù cattolica tedesca (BDKJ), offrono molteplici attività spirituali e politiche per i giovani e attraverso i giovani. In base al motto «La gioventù guida la gioventù», i giovani più anziani che sono stati formati nelle associazioni accompagnano personalmente gruppi di bambini e di giovani. Il lavoro continuo con i giovani a livello locale, nonché l'impegno politico e gli approcci sociali, trovano un'espressione esemplare nell'iniziativa Azione 72 ore, diffusa su tutto il territorio tedesco, che ha luogo ogni cinque o sei anni.

    Descrizione.
    L'idea fondamentale di questa azione sociale nazionale consiste nella solidarietà, nell'impegno per gli altri e con gli altri. Al riguardo, i bambini e i giovani possono o scegliere autonomamente un progetto, che vogliono sostenere per 72 ore, o mettersi a disposizione per progetti. In questo modo ogni Azione è posta sotto un proprio tema comune per la Germania, al quale collaborano i giovani attraverso il loro impegno. Il tema dell'Azione 2013 riguardava ad esempio l'impegno per una società democratica e amichevole. Caratteristico dell'Azione è il fatto che giovani appartenenti a molti diversi campi della pastorale giovanile cattolica s'impegnano in progetti miranti a una società solidale. Un presupposto per un'iniziativa del genere è soprattutto la grande disponibilità dei bambini e dei giovani a impegnarsi per la società a partire dalla fede.

    Analisi.
    Nell'Azione 72 ore i giovani esprimono concretamente la loro fede nel loro ambiente di vita. I giovani plasmano la società e stabiliscono contatti con altri giovani, ma anche con persone svantaggiate. Gettano uno sguardo sulla loro vita e sostengono i poveri, i deboli e i malati, per cui l'Azione promuove competenze sociali, consapevolezza della propria responsabilità e l'autonomia dei giovani al di fuori della scuola. Il suo impegno volontario viene percepito, apprezzato e stimato anche dall'opinione pubblica. Al tempo stesso in questo modo si portano a conoscenza dell'opinione pubblica anche categorie segnate e discriminate, che altrimenti non sarebbero al centro dell'attenzione pubblica. Attraverso i giovani esse ottengono ascolto.

    Valutazione.
    I progetti dell'Azione 72 ore sono orientati alla vita del mondo e in senso interreligioso-interculturale. Perciò questa azione limitata nel tempo non ha luogo solo in campo cattolico, ma raggiunge anche giovani che sono lontani dalla Chiesa. Molte persone che si sono impegnate nell'Azione si sono collegate in rete a lungo termine. Hanno sperimentato di essere efficaci insieme e che possono smuovere qualcosa per sé stessi e per altri. L'Azione 72 ore del 2013 ha raggiunto 4.000 gruppi con 175.000 giovani di tutte le 27 diocesi con un solo scopo: rendere un po' migliore il mondo. La prossima Azione 72 ore della BDKJ è programmata per il 2019.

    Ulteriori informazioni in www.72stunden.de.

    Visto e approvato dall'Assemblea plenaria autunnale della Conferenza episcopale tedesca dal 25 al 28 settembre 2017 a Fulda.

    Stampa (6.11.2017) da sito web www.dbk.de. Traduzione dal tedesco a cura della Redazione del Regno

    Ringraziamo gli Amici de Il Regno per la gentile concessione di pubblicazione nel nostro sito


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