Elio Scotti
(NPG 1977-09-2)
Nel corso dei precedenti editoriali abbiamo tratteggiato alcune scelte operate dal Centro Salesiano Pastorale Giovanile ed espresse dalla rivista nei dieci anni di vita. Agli operatori pastorali ed ai lettori che attendevano un servizio più organico e globale, pur sempre nel limite di una ricerca e di una proposta specifica, possiamo oggi presentare lo studio che Riccardo Tonelli, redattore della rivista, ha pubblicato presso l'editrice dell'Università Pontificia Salesiana: PASTORALE GIOVANILE OGGI. Ricerca teologica e orientamenti metodologici (Roma 1977).
Verso un progetto di pastorale giovanile
Le nuove attese dei giovani di oggi non hanno risposte e soluzioni predeterminate od automatiche, ma neppure la fede è per essi diversa nella sua essenza e nei suoi contenuti fondamentali. La novità delle loro attese è un «segno» delle tensioni di una umanità che è in trasformazione rapida e profonda e che si orienta verso mutamenti che appaiono sempre più sintomatici di una nuova civiltà. Di essa i giovani sono staffetta profetica, a cui occorre prestare attento e critico ascolto. In tale situazione di mutamento e di crescita accelerata e disorientante sono venuti meno i metodi tradizionali che collegavano nella vita dei singoli e della collettività la fede e l'esperienza umana. Si sta prendendo coscienza di un nuovo rapporto tra fede e vita, tra Chiesa e mondo, in una visione più evangelica del Regno di Dio presente all'interno del cammino storico dell'umanità. Essa matura in una crescita, che è contemporaneamente profana e santa, per l'autonomia con cui si autogoverna e per la Pasqua con cui Cristo la conduce purificata e redenta verso il Padre.
Il giovane d'oggi vuole far incontrare la propria esistenza con la fede che gli è proposta, unificandola nel significato ultimo della sua vita e della storia dell'umanità. Accoglie l'esperienza cristiana se essa si presenta a lui a come un'apertura ai propri problemi, una risposta alle proprie domande, un allargamento ai propri valori ed insieme una soddisfazione alle proprie aspirazioni» (RdC 52).
Un progetto di autenticità integrale
Fare azione pastorale con questi giovani, nel periodo in cui ricercano
la propria identità e prendono coscienza di doversi costruire una chiara personalità, significa educarli «al pensiero di Cristo, a vedere la storia come lui, a giudicare la vita come lui, a scegliere e ad amare come lui, a sperare come insegna lui, a vivere in lui in comunione con il Padre e lo Spirito Santo» (RdC 38).
Il significato ultimo e definitivo del loro modo nuovo di essere e l'obiettivo globale della loro esistenza redenta trova l'indicazione e la soluzione unicamente nella persona di Cristo Gesù.
La missione dell'educatore si dovrà svolgere perciò in «modo vario, ma sempre organico, e riguarda unitariamente tutta la vita del cristiano: la conoscenza sempre più profonda e personale della sua fede; la sua appartenenza a Cristo nella Chiesa; la sua apertura agli altri; il suo comportamento nella vita» (RdC 38).
L'educatore cristiano dovrà rinnovarsi abbandonando quei modelli di azione pastorale che hanno presentato la fede e la realizzazione di sé con termini ormai superati: termini astorici e disincarnati dai problemi esistenziali del vivere quotidiano; termini dualistici che separano nella vita il profano dal sacro, il religioso dal civile, il contingente dall'eterno, l'anima dal corpo; termini individualistici, a servizio dell'egoismo per cui ciascuno assume se stesso come centro autosufficiente e polarizzante di ogni evento umano e di ogni rapporto sociale e interpersonale.
La missione dell'educatore e dell'operatore pastorale offre un contributo originale e specifico: predica e propone il Cristo che ricompone tutti i dualismi in unità nell'intimo di ogni persona e nella coesione di tutta l'umanità; testimonia e proclama che il Regno di Dio, con l'Incarnazione di Cristo, ha fatto e fa di continuo irruzione nella storia. Il messaggio cristiano che esalta la legge dell'amore nella giustizia e nella libertà provocherà nel giovane, così stimolato e inquietato, una risposta personale e la decisione di accoglienza della fede. Da questa libera e cosciente adesione al dono, la fede diventa vita vissuta e testimonianza ai molti fratelli disorientati e indifferenti di fronte al senso della vita umana, ed a servizio di tutta la società umana.
Un metodo di lavoro ed una proposta
La proposta teologica e metodologica contenuta nel volume presentato offre una guida valida al dialogo che propone ai giovani l'integrazione tra vita e fede. Essa vuole rendere appetibile il messaggio cristiano, fare esperimentare che Cristo, uomo vivente, è la risposta soddisfacente alle loro attese più profonde. La Chiesa, con la pastorale delle singole comunità ecclesiali, possiede valori e possibilità valide a proporre un servizio sempre nuovo ai giovani ed all'umanità. Ogni giorno essa insieme con tutti gli uomini ricerca faticosamente la verità, ma gode di piena speranza, poiché ha la garanzia di trovarla sempre. Essa sa che sostanzialmente la possiede, nella persona di Cristo presente nella comunità cristiana, che la vivifica, la libera dall'angoscia e dalla disperazione e la stimola nel cammino di liberazione e di promozione umana.
Il Centro Salesiano Pastorale Giovanile, parziale espressione della Congregazione Salesiana che agisce da un secolo per l'educazione cristiana della gioventù, ha approfondito gli orientamenti e le indicazioni dei documenti ecclesiali e delle assemblee salesiane; ha poi ascoltato i molti operatori pastorali che nel contatto quotidiano con i giovani attualizzano ed arricchiscono il carisma di Don Bosco, che Dio ha donato a tutta la Chiesa.
La rivista Note di pastorale giovanile ha raccolto in questi anni di vita esperienze e riflessioni, le ha analizzate e verificate mediante numerose riunioni di redazione ed in convegni aperti a tutti gli operatori di pastorale giovanile ed ha formulato una proposta, una delle tante, che, pur limitata ed incompleta, ci pare chiara, organica e coerente. Oggi il massimo impegno di sintesi è realizzato dalla pubblicazione di Riccardo Tonelli nell'opera che viene offerta a tutti gli studiosi e operatori di pastorale giovanile.
Riccardo Tonelli
PASTORALE GIOVANILE OGGI
Ricerca teologica e orientamenti metodologici
Libreria Ateneo Salesiano
pp. 324 - L. 6.500
Si tratta di un tentativo serio e riuscito di sintesi teologica e metodologica, per la pastorale giovanile. La ricerca si muove attraverso approcci interdisciplinari (teologia, metodologia pedagogica, analisi socioculturale della condizione giovanile), verso l'elaborazione di opzioni orientative di un progetto di educazione alla fede, per i giovani di oggi.
Come principio ispiratore viene utilizzata la teologia dell'Incarnazione: per questo il progetto si ritma lungo le scelte più caratterizzanti de «rinnovamento della catechesi».
Offriamo un sommario ragionato del libro.
prima parte: LA SITUAZIONE
Il primo capitolo recensisce le correnti di teologia pastorale che esercitano un influsso sulla pastorale giovanile italiana: vengono analizzate le linee più significative, mediante un confronto con le opere fondamentali delle varie correnti. Il lettore trova così un quadro sintetico di teologia pastorale.
Il secondo capitolo analizza gli aspetti più tipici dell'attuale condizione giovanile, dalla prospettiva dell'esperienza di fede. Ne risulta una radiografia dei giovani di oggi, che mette in rilievo le convergenze e le divergenze con l'educazione alla fede.
II terzo capitolo recensisce i modelli di pastorale giovanile presenti nella comunità ecclesiale italiana: sono considerate le linee emergenti dei movimenti ecclesiali più significativi e la prassi quotidiana degli operatori pastorali.
Il quarto capitolo ha la funzione di «valutare» l'abbondante materiale offerto dai primi tre capitoli, dal punto di vista teologico e antropologico.
Si tratta di un processo di «riflessione sulla prassi», che permette di decidere alcuni orientamenti fondamentali: il riferimento all'evento dell'incarnazione, il primato all'evangelizzazione, la portata educativa di ogni pastorale giovanile, il rapporto tra creatività e normatività della fede.
seconda parte: OPZIONI PER UNA PASTORALE GIOVANILE
Il primo capitolo sottolinea una scelta pregiudiziale: la proposta cristiana, per essere credibile ai giovani d'oggi, deve risultare «proposta carica di significato esistenziale»: proposta di salvezza al quotidiano. Il secondo capitolo approfondisce in termini di teologia pastorale il tema della salvezza, attorno cui si concentra la definizione di pastorale e di pastorale giovanile. Vengono poste in risalto le caratteristiche di ogni azione pastorale: la dimensione personale, comunitaria, storica. Il terzo capitolo definisce l'obiettivo per la pastorale giovanile: l'integrazione tra la fede e la vita. Il tema, centrale, viene analizzato prima in chiave antropologica, per coglierne l'esigenza nella maturazione di personalità. E poi in chiave teologica e pastorale, per coglierne la fondazione nella storia della salvezza e gli imperativi che nascono all'azione pastorale.
Il quarto capitolo affronta il tema della educazione agli «atteggiamenti», considerato come criterio valutativo per «misurare» l'integrazione fede/ vita e perciò la consistenza dell'esperienza cristiana nei giovani. Il quinto capitolo studia il rapporto tra teologia, scienze umane e pastorale giovanile, per definire il suo statuto operativo. In questo capitolo si affronta il problema dell'interdisciplinarità nella pastorale.
terza parte: VERSO UN PROGETTO DI PASTORALE GIOVANILE: PROSPETTIVE METODOLOGICHE
Il primo capitolo suggerisce alcuni orientamenti metodologici fondamentali, per una pastorale giovanile oggi: la scelta di un metodo (educazione alla fede «dentro» i processi educativi), il rapporto tra esperienze quotidiane e fede-salvezza, la indispensabile centralità di Gesù Cristo (come «incontrare» Gesù Cristo).
Il secondo capitolo analizza le tre mete di ogni progetto pastorale con i giovani: l'elaborazione di una mentalità di fede, una integrazione tra impegno e vita liturgica, l'educazione al «senso di Chiesa», mediante l'appartenenza ad un gruppo ecclesiale.
Il terzo capitolo riprende, come conclusione, un problema oggi cruciale: ha senso una pastorale giovanile specializzata oppure è preferibile affidarla alla comunità ecclesiale? In che termini si può parlare di «inserimento» nella comunità ecclesiale e di «specificità» della pastorale giovanile?