(NPG 1984-09-7)
Con la tavola rotonda pubblicata nel mese di aprile e svolta con la partecipazione di De Rita, Milanesi, Monticone, Riva, Tavazza e Viganò, abbiamo voluto attirare l'attenzione della comunità ecclesiale e, attraverso di essa, delle varie forze sociali, sul 1985 che è stato proclamato dall'ONU «anno della gioventù», con la consegna di lavorare su tre grandi temi: partecipazione, sviluppo, pace.
Siamo sempre stati alieni da celebrazioni e commemorazioni.
Eppure questa volta sentiamo di dover far leva su questa occasione e sul prossimo convegno CEI «Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini», perchè non vengano ancora disattese le speranze, le sfide che i giovani, magari silenziosamente, lanciano alla chiesa e alla società in Italia.
Nello stesso numero della rivista ci eravamo riproposti di offrire ai lettori riflessioni di base e indicazioni operative per non vivere l'anno dei giovani nello stile, fin troppo diffuso, delle celebrazioni accademiche o della cultura dello spettacolo e dell'effimero.
La tavola rotonda aveva già indicato diverse piste di lavoro.
Le ricordiamo:
- un «libro bianco» sui giovani;
- ripartire da analisi serie del mondo giovanile;
- scrivere le «beatitudini dei giovani»;
- creare spazi di confronto tra adulti e giovani;
- prendere contatto di persona con i problemi dei giovani.
Vogliamo dare una mano, per quel che compete a una rivista come la nostra, per tradurre questi suggerimenti.
- Ci siamo intanto ritrovati con le altre redazioni delle riviste italiane di pastorale giovanile e catechesi e con altre riviste attente all'educazione ed evangelizzazione dei giovani.
Insieme abbiamo riflettuto sulle «domande» che i giovani rivolgono alla società e alla chiesa italiana, prendendo come riferimento l'anno della gioventù e il prossimo convegno ecclesiale sulla riconciliazione.
Da tali incontri è nato un «documento» che vogliamo sottoporre alla attenzione dei vescovi, organismi diocesani, associazioni e movimenti giovanili, operatori pastorali, catechisti e animatori di gruppo.
Il documento non ha pretese messianiche o profetiche.
Vuol solo essere un primo «strumento» per lavorare con coraggio e passione attorno ai problemi delle nuove generazioni. Muovendosi nelle prospettive che il documento indica è più facile, almeno ci sembra, sfuggire alla comoda retorica dell'anno della gioventù.
- Ad una seconda proposta della tavola rotonda abbiamo preferito rispondere come rivista e come Centro salesiano pastorale giovanile: il «libro bianco» sui giovani.
Abbiamo già contattato diversi esperti con i quali abbiamo steso un progetto e distribuito i compiti.
Con il «libro bianco» vogliamo, da parte nostra, «ripartire da analisi serie del mondo giovanile».
Fedeli a questa indicazione ci siamo anche orientati, per il 1985, a pubblicare una serie di dossier dal titolo «rapporto sui giovani».
- Il dossier, a sua volta, vuole accogliere gli altri due suggerimenti della tavola rotonda: le «beatitudini giovanili» e gli spazi di incontro tra adulti e giovani. Per aiutare a preparare un «manifesto delle beatitudini giovanili», presentiamo (... per motivi di spazio nel prossimo numero della rivista) un sussidio nato da una tre giorni organizzata da un'equipe di Figlie di Maria Ausiliatrice con un gruppo di adolescenti. Il sussidio ha il dono della chiarezza del cammino da compiere e della concretezza degli strumenti.
Un sussidio facile da «tradurre» nei vari ambienti giovanili.
Sul «come» creare spazi di incontro giovani/ adulti ci siamo invece rivolti ad alcuni «amici» sparsi per l'Italia.
Ne sono nati alcuni veloci contributi sotto il titolo: come organizzare una festa o un convegno a partire dalla nostra esperienza. Si tratta, lo si vedrà, di brevi racconti di esperienze condotte in prima persona e di alcuni suggerimenti per coloro che volessero ripeterle. Ecco gli ambiti delle esperienze e quindi di un possibile incontro tra adulti e giovani:
- una festa dei giovani (Irene Cortassa, Torino);
- un convegno diocesano sulla presenza dei giovani nella chiesa (Francesco Monti, Fermo);
- una scuola genitori/figli (Lydia Amati, Rimini e Gau Vinetti, Brescia);
- attività giovanili in quartiere (Giovanni Tonelli, Riccione).
A questi interventi premettiamo una riflessione di ordine più generale e problematizzante (Cinzia Mondatore, Brindisi).