Protagonisti della propria vita
(NPG 2020-06-39)
Papa Francesco riesce sempre a toccare i nostri cuori e cogliere quello che noi giovani stiamo vivendo sulla nostra pelle. Le parole che ci rivolge nella Christus Vivit sono ossigeno, aria fresca per me. Abbiamo bisogno di figure che ci spronino a puntare sempre in alto, a non vivacchiare, a non sprecare quello che di prezioso abbiamo tra le mani, ma a chiederci cos’è davvero che ci rende felici. Il Papa ci invita a essere protagonisti della nostra vita, a non lasciare che siano gli altri o quello che ci circonda a scegliere per noi, vivendo in modo passivo, ma a prendere in mano la propria vita. Serve che ognuno di noi prenda in mano la propria canoa e che con coraggio si lanci in quello in cui crede, in quello che lo appassiona e che lo fa sentire vivo.
Conservo le parole ascoltate alla GMG di Cracovia: “Il Signore, come a Pentecoste, vuole realizzare uno dei più grandi miracoli che possiamo sperimentare: far sì che le tue mani, le mie mani, le nostre mani si trasformino in segni di riconciliazione, di comunione, di creazione. Egli vuole le tue mani per continuare a costruire il mondo di oggi. Vuole costruirlo con te”. Per questo, come ci dice Francesco, bisogna saper fare delle scelte, che molto spesso spaventano. Nessuno sa a priori quale sia la cosa giusta da fare e questo aspetto ci blocca, perché abbiamo paura di soffrire, di perdere qualcosa. Allo stesso tempo però non dobbiamo dimenticarci che non siamo soli, che da soli non possiamo andare lontano, ma solo affidandoci tra di noi e a Lui, possiamo lasciare che la nostra vita fiorisca.
(Martina Vaccarezza)