Educare al cinema
e con il cinema
Sollecitazioni e stimoli sulle orme di Don Carlo Gnocchi
Materiali e spunti di lavoro
1. Per essere osservatori attenti del nostro tempo
Per essere lucidi educatori e non correre il rischio di cadere in ingenuità ed incomprensioni, è essenziali essere osservatori attenti del mondo virtuale che circonda i nostri ragazzi: conosciamo i cartoni che guardano al pomeriggio? I video degli youtubers più famosi? I telefilm sulle piattaforme online o in TV?
Prendiamoci allora del tempo per creare una mappa: al centro poniamo un ragazzo del nostro gruppo e intorno ad esso, alla giusta distanza, i mezzi tecnologici che usa (cellulare, tablet, tv, computer, playstation…) e soprattutto tutto ciò che osserva e di cui è più appassionato. Vedremo apparire un’interessante fotografia!
2. Accompagnare i nativi digitali
Anche i nativi digitali hanno l’esigenza di essere accompagnati. Dopo aver fatto la mappatura della rete in cui sono inseriti, può essere utile riflettere sullo STILE dell’accompagnamento.
Dopo la visione del corto Pixar STU – ANCHE UN ALIENO PUO’ SBAGLIARE (https://www.youtube.com/watch?v=zFiP02f7nQI), domandiamoci cosa caratterizza il nostro porci al fianco delle nuove generazioni: è distaccato e giudicante? È prossimo e empatico? Quali le fatiche? Quali i limiti? Quali le potenzialità?
A questo punto potremmo scegliere di guardare insieme a loro un film o un video che loro guardano abitualmente nella quotidianità (e non selezionato da noi) e commentarlo insieme.
3. L’adulto e il cinema
È necessario infine compiere una riflessione su se stessi, sul modo in cui anche gli adulti usano la rete e i media.
Si consiglia la visione del film THE CIRCLE
Trama:
Mae Holland è figlia unica in una famiglia di condizioni economiche modeste. Suo padre è affetto da sclerosi multipla e non può permettersi le cure costose che gli sarebbero necessarie. Mae lavora presso un call center ed è rassegnata a un'odissea di precarietà e invisibilità sociale. A sorpresa, la sua amica Annie riesce invece ad assicurarle un colloquio con l'azienda futuribile per la quale lavora, The Circle, che assume cento nuovi dipendenti alla volta. E Mae supera il colloquio, entrando in un universo parallelo che supera ogni sua immaginazione: un campus popolato da migliaia di giovani che lavorano insieme e frequentano le attività ludiche e sportive incessantemente organizzate dai due direttori dell'azienda, Eamon Bailey e Patton Oswald.
C’è nel film il tema della privazione della privacy, la reale condivisione, la possibilità di incidere sulla vita attraverso i media. Si evince anche la difficoltà di trovare strade alternative e possibili.