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    Direttorio per la Catechesi /8

    La formazione del catechista

    Criteri

    Cesare Bissoli

     


    Il Direttorio verso di noi

    Uno scopo preciso

    “La formazione è un processo permanente che, sotto la guida dello Spirito e il grembo vivo della comunità aiuta il battezzato a prendere forma, svelare cioè la sua identità più profonda, che è quella di figlio di Dio in relazione di comunicazione profonda con gli altri fratelli… in modo da far emergere la centralità di Gesù Cristo nella storia della salvezza” (DC nn. 131-132).
    Lo scopo ora detto sarà ulteriormente specificato. Qui si afferma la radice profonda per diventare ed essere catechista. Non basta una somma di indicazioni pratiche sul sapere e sul fare catechesi.
    Come in un indice, sono sottolineati gli elementi principali:
    - la formazione è tale se svela al catechista l’ identità più profonda che gli compete: essere figlio di Dio;
    - ciò avviene grazie allo Spirito Santo e alla Chiesa come madre. Sono loro che formano il catechista;
    - si stabilisce una relazione con le persone animata da una ‘comunicazione profonda’;
    - compito centrale : proporre la storia della salvezza con Gesù Cristo al centro (finalità cristocentrica);
    - tutto ciò richiede un processo permanente, impostato su tre esigenze classiche (essere-sapere saper fare), comprensivo di formazione iniziale e formazione continua.

    Uno sguardo globale

    * Siamo alla conclusione della prima parte del DC, che possiamo chiamare la catechetica fondamentale. Comprende : il progetto di salvezza di Dio da dove sgorga la catechesi (c. 1); cosa è la catechesi (c. 2); chi è il catechista (c. 3); il processo di formazione per essere catechista di questa catechesi (c. 4).
    * Sono svolti sei tematiche: (1) Natura e finalità della formazione dei catechisti; (2) La comunità cristiana luogo privilegiato della formazione; (3) Criteri per la formazione; (4) Le dimensioni per la formazione; (5) La formazione catechistica dei candidati all’Ordine Sacro; (6) Centri per la formazione. Sono 27 paragrafi (DC nn.130-156).
    * Data l’importanza e la delicatezza dell’argomento, lo svolgiamo in due sezioni : indicazioni generali (A) (DC nn.1,2,3, 5 ) e compiti da svolgere (B) (DC n. 4, 6). Altre indicazioni più operative appariranno in seguito.

    I. “Natura e finalità della formazione dei catechisti” (DC nn. 130-132)
    * La Chiesa, a partire dalle origini, per processo formativo intendeva ed intende suscitare l’incontro vitale con Gesù Cristo tramite la testimonianza. Lungo i secoli, e oggi in articolare, il medesimo scopo deve tenere conto delle differenze culturali pluralistiche e complesse, affermando l’esigenza di una formazione specifica di persone chiamate catechisti (DC 130).
    * Tre obiettivi cui mirare: formazione del catechista= forma o identità nuova; trasformazione del catechista= competenze spirituali ed umane; conformazione del catechista = Gesù Cristo (DC n. 131).
    * Competenze necessarie da formare:
    - catechisti” veri discepoli missionari, soggetti attivi di evangelizzazione”;
    - catechisti” abilitati dalla Chiesa a comunicare il Vangelo e ad accompagnare ed educare alla fede”;
    - catechisti con “finalità cristocentrica” che cioè “ sappiano animare il percorso catechistico in modo di fare emergere la centralità di Gesù Cristo nella storia della salvezza” (DC n. 132).

    II. “La comunità cristiana luogo privilegiato della formazione” (DC nn. 133-134)
    * “Il luogo per eccellenza della formazione del catechista è la comunità cristiana, quale ambiente ordinario in cui si apprende e si vive la vita di fede…E’ l’origine, il luogo e la meta”.
    * Nella comunità, normalmente nasce e cresce la vocazione specifica di catechista, si rende possibile l’esercizio dell’accoglienza reciproca e del perdono. E’ la comunità con la sua vita di fede e di amore che annuncia ed educa il catechista in modo del tutto naturale (DC n. 133).
    * Infatti nella comunità il “ gruppo dei catechisti ha un ruolo particolare”. Esso insieme ai presbiteri, fa un cammino di fede e di esperienza pastorale. Ciò richiede un laboratorio formativo che favorisce capacità di ascolto, discernimento, concreta preparazione, valutazione di itinerari di fede .
    Quindi “il gruppo dei catechisti è il contesto reale “di formazione del singolo (DC n. 134)

    III. “Criteri per la formazione” (DC n. 135)
    L’evangelizzazione nel mondo attuale connette diverse esigenze. Da qui sei criteri formativi:
    * “Spiritualità missionaria ed evangelizzatrice” :è l’esperienza centrale. Il catechista si forma e si comprende quale discepolo missionario capace di incontro, impegno, passione per evangelizzare.
    * “Formazione integrale” dei catechisti, come maestri, educatori, testimoni.
    * “Stile dell’accompagnamento :accoglienza incondizionata, sentire le domande, camminare insieme.
    * “Coerenza tra gli stili formativi”: cioè tra pedagogia della formazione e pedagogia del processo catechistico (= come fare catechesi).
    * “Prospettiva della docibilitas e dell’autoformazione” :imparare ad imparare; all’interno della formazione comune. specificare e concretizzare la propria formazione come compito permanente.
    * “Dinamica del laboratorio nel contesto di gruppo”: si impara facendo.

    IV. “La formazione catechistica dei candidati all’Ordine Sacro” (DC, nn.151-153)
    È un punto nuovo. I presbiteri, in quanto ministri della Parola di Dio, sono responsabili di diritto e di fatto dei catechisti. Ad essi va una specifica, diretta formazione catechistica e di formazione dei catechisti. È naturale che punto di riferimento sia anche per loro il Direttorio per la catechesi.

    Noi verso il Direttorio

    * “Non si nasce catechisti, si diventa”  grazie ad una formazione adeguata alla vocazione che si riceve e ai compiti che vi corrispondono.
    * Il catechista opera con una “finalità cristocentrica”: educare all’incontro con Gesù quale centro della storia della salvezza, dentro la comunità come grembo generativo, in ottica missionaria, avvalendosi di mezzi spirituali ed umani, su base educativa, valorizzando il ‘gruppo’ catechisti e il 'laboratorio’ catechistico.
    * Non basta un rapido insegnamento. Si tratta di autentica formazione necessaria, graduale, continua, ampia, differenziata, articolata, con profonda empatia con i destinatari.
    * I candidati all’ordine sacro sacerdozio esigono formazione catechistica seria, teorica e pratica.
    * Chiaramente la formazione di cui si parla riguarda anche l’animatore o educatore giovanile.

    Ed ecco delle domande su cui riflettere:
    - al tuo o vostro parere, i catechisti/e sono formati a fare catechesi? Quali sono i punti forti e quelli deboli?
    - percepisci il catechista quale uomo/donna di Dio, che fa 'gustare’ Gesù, con una passione missionaria?
    - quali esigenze di formazione si avvertono più necessarie oggi?
    - come vorresti il catechista? Cosa ti aspetti da lui?
    - Secondo questa visione, cosa avresti da suggerire al tuo animatore giovanile?


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    p a g i n A


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