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    Educare alla preghiera liturgica nella catechesi per i fanciulli e gli adolescenti /1


    Sale e pepe nella liturgia /11

    Elena Massimi

    (NPG 2022-02-66)


     

    Solitamente si inizia un incontro di catechesi per i fanciulli, o per i ragazzi, con un momento di preghiera, e si termina l’incontro sempre con una breve preghiera. Ma realmente si riesce a pregare in questi brevi momenti? Si riesce ad entrare in una relazione profonda con il Signore? In realtà mi pare che nella maggior parte dei casi più che pregare i catechisti fanno i “sorveglianti” affinché nessuno disturbi, e i bambini o i ragazzi tentano di gestire la “noia” del momento nel miglior modo possibile.
    Quando poi viene proposta una celebrazione di più ampio respiro, solitamente si inventano nuovi segni, che necessitano di lunghissime spiegazioni, i bambini sono coinvolti in coreografie inopportune, gli vengono messe in bocca parole ed espressioni inadeguate, spesso caratterizzate da un linguaggio eccessivamente infantile. Si dimentica come le esperienze celebrative che accompagnano la catechesi dei fanciulli o dei ragazzi debbano essere in armonia con la liturgia e mirare alla partecipazione piena e attiva alla preghiera liturgica, alla celebrazione eucaristica domenicale in primis ed eventualmente, quando saranno giovani, alla Liturgia delle ore. Altrimenti questi fanciulli o ragazzi, da adulti, non si “riconosceranno” nella preghiera cristiana.
    Vogliamo di seguito offrire alcune brevi indicazioni su come educare i fanciulli o i ragazzi alla preghiera liturgica, anche attraverso quei brevi momenti di preghiera o quelle celebrazioni che caratterizzano il percorso della catechesi. Le riflessioni proposte di seguito si inspirano ad alcuni principi sottesi al Direttorio per le Messa dei fanciulli (1973).

    Premessa

    Prima di entrare nel vivo del nostro tema è bene evidenziare la necessità di due consapevolezze:
    1. «La liturgia è un mondo di vicende misteriose e sante divenute figura sensibile» (R. Guardini). La liturgia è una azione simbolico rituale, e come tale va “trattata”: si compone, infatti, di molteplici linguaggi (dell’arte), verbali ma soprattutto non verbali: gesti, immagini, canto/musica, vesti, vasi sacri, statue, luci, aula chiesa… Bisogna tener presente che ai linguaggi dell’arte si viene iniziati… (anche imparare a cantare!)
    2. «Coloro che hanno il compito di insegnare e di educare, debbono chiedersi se loro stessi siano disposti volontariamente all’atto liturgico. In termini più netti: se sappiano in assoluto che esiste questo atto, quale sia il suo profilo, e che non è un lusso, né una stranezza, ma qualcosa di essenzialmente costitutivo» (R. Guardini).

    Gli elementi necessari per una proficua formazione liturgica nella catechesi

    1. Avere chiaro il punto di partenza e di arrivo
    Il Direttorio per le Messe dei fanciulli custodisce alcune indicazioni importantissime da un punto di vista pedagogico; si legge: «Perché non sia troppo accentuata la differenza tra le Messe per i fanciulli e quelle per gli adulti, non si faccia mai per i fanciulli un adattamento di certi riti e testi, quali “le acclamazioni e le risposte dei fedeli ai saluti del sacerdote”, il Padre nostro, la formula trinitaria della benedizione conclusiva della Messa» (Direttorio per le Messe dei fanciulli, 39). Questo significa che le celebrazioni che vengono proposte durante la catechesi, o anche le preghiere di inizio o conclusione, non devono essere “totalmente” altro rispetto alla liturgia. Dobbiamo sempre avere chiaro l’obiettivo, cioè che il fanciullo, l’adolescente, da adulto, possa partecipare pienamente alla preghiera liturgica.

    2. Preparare la preghiera/celebrazione con cura
    La preghiera è una «cosa seria»! Richiede quindi tempo e impegno, non si può improvvisare, e nemmeno preparare all’ultimo momento. È bene scegliere per tempo un breve testo della sacra Scrittura, una orazione, un canto… preparare eventualmente un piccolo sussidio cartaceo, ove tutto è ben ordinato, e provare i canti o eventuali spostamenti o gesti… Seppur riferite alla celebrazione eucaristica per i fanciulli, preziose sono le indicazioni del già citato Direttorio: «Accurata e tempestiva deve essere la preparazione di ogni celebrazione eucaristica per i fanciulli, specialmente per quanto riguarda le orazioni, i canti, le letture, le intenzioni della preghiera universale, non senza le dovute intese con gli adulti e con i fanciulli che svolgono in queste Messe dei compiti particolari. […]» (Direttorio per le Messe dei fanciulli, 29).

    3. L’importanza del luogo… non si prega ovunque!
    Non è la stessa cosa pregare in chiesa, in teatro o nell’aula di catechismo. Cambia il nostro modo di porci nella preghiera. In Chiesa sappiamo a priori che il Signore è presente e che è il luogo nel quale i cristiani si radunano per ascoltare la Parola, per celebrare l’eucarestia e gli altri sacramenti, per pregare e adorare. Nel teatro, invece, per riuscire a sintonizzarci con la preghiera, facciamo più fatica, dato che nel nostro corpo “rimangono impresse” le altre attività che lì abbiamo svolto, e lo stesso può dirsi dell’aula di catechismo. Questo non significa che anche nella breve preghiera all’inizio dell’incontro dobbiamo andare in chiesa, è necessario però preparare un angolo per la preghiera nella stanza ove si svolge l’incontro. Tutto ciò aiuta a collocarci in un clima di preghiera. Naturalmente relativamente al luogo è necessario fare un discernimento; ad esempio se si prega all’inizio dell’incontro di catechesi, si pregherà nell’aula; se si dovesse fare una celebrazione più lunga, ad esempio sul perdono, o sull’attesa del Natale… allora forse è meglio pregare in chiesa, poiché il luogo stesso dispone meglio alla preghiera.

    4. Le «cose» nella preghiera
    «Nella liturgia della Messa vi sono molti elementi visivi, ai quali si deve dare per i fanciulli importanza assai grande; questo vale soprattutto per certi elementi visivi particolari legati allo svolgimento dell'anno liturgico, come sono l'adorazione della croce, il cero pasquale, le candele nella festa della Presentazione del Signore, la diversità dei colori e degli ornamenti liturgici. […]» (Direttorio per le Messe dei fanciulli, 35). È necessario, come sottolinea il Direttorio, valorizzare alcuni gesti, oggetti, cose nella celebrazione eucaristica; questo può essere riferito anche alla preghiera. E se noi dobbiamo formare alla partecipazione alla Messa, alla liturgia della Chiesa, nelle celebrazioni, o preghiere che facciamo con i fanciulli, con i ragazzi, non dobbiamo utilizzare “cose” che poi non ritroveranno nella preghiera da adulti. È opportuno quindi non inventare segni ma valorizzare, tenendo conto dell’anno liturgico, i segni e i gesti che la liturgia stessa ci offre e inserirli nelle diverse celebrazioni che saranno proposte nel corso dell’anno di catechesi.

    5. Utilizzare un linguaggio non infantile
    «Nel parlare ai fanciulli, si esprima in modo da essere facilmente inteso, pur evitando ogni forma troppo puerile (Direttorio per la Messa dei fanciulli, 23). Mi sono sempre domandata perché a scuola ai bambini, naturalmente con le necessarie spiegazioni, si possono proporre alcuni passaggi della Divina Commedia, si può far studiare una poesia di Giovanni Pascoli o Giacomo Leopardi, e invece nella catechesi di preferenza utilizziamo testi o un linguaggio non di rado puerile o banale. Come potranno i fanciulli da adulti comprendere il senso del termine mistero, o redenzione, se non avranno familiarizzato sin da piccoli con tali termini? Perché, come per la poesia, non possiamo spiegare e utilizzare nella preghiera con i fanciulli i termini propriamente cristiani come “redenzione”, mistero pasquale, popolo di Dio, seconda venuta…


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