Segnalazione
Nuova edizione AVE 2024 - pp. 128 - € 12,00
Il libro
Questo libro nasce da una ricerca sui testi di Fabrizio De Andrè, pagine ricche di citazioni e di passione, che permettono di scoprire la capacità del cantautore genovese di raccontare senza condannare e di coinvolgere empaticamente nelle storie dei vinti. La forza evocativa dei suoi versi lascia emergere dal profondo dei personaggi le istanze esistenziali più autentiche. Tra queste, vi è la domanda di Dio, della sua paternità, della sua giustizia, del suo punto di vista. Il libro, alla sua seconda edizione, ha viaggiato in tutta Italia e ha permesso l'incontro tra diverse età, appartenenze culturali, religiose e politiche. Tutti diversi ma accumunati dall'amore per la musica, la letteratura, l'arte... e per Faber. Lo spazio comune e comunitario che crea la sua opera poetica e profetica è motivo per condividere la bellezza e la gioia del Vangelo.
Le intenzioni
Ci prefiggiamo di compiere all’interno della “poesia” di De André un’esplorazione rigorosa dell’esperienza per scoprirvi la dimensione religiosa. Nel nostro caso, l’esperienza e la sua rielaborazione interiore trovano espressione nei testi delle canzoni, che diventano la nostra fonte principale. Su di essi cercheremo di condurre una disamina per cogliere il presagio religioso e il presagio di Dio in particolare, fino a distinguere tra le varie imprecazioni anche l’“invocazione” che questo poeta cantautore esprime attraverso i suoi personaggi. Siamo convinti, infatti, che «la presenza di Dio vada evocata almeno implicitamente: una presenza che resta nascosta nel mistero». Di questo mistero De André si fa cantore, soprattutto quando invoca, di fronte alle presuntuose condanne dei ben pensanti per le «vittime di questo mondo» (La città vecchia, CA), un «punto di vista di Dio» (Khorakhanè, AS).
La nostra ricerca, dunque, non si preoccupa tanto del rigore razionale della prova dell’esistenza di Dio, quanto piuttosto della «corretta interpretazione e la effettiva promozione delle istanze che affiorano nell’esperienza dell’uomo; la loro maturazione fino all’incontro con Dio». Per compiere al meglio questo cammino abbiamo preferito innanzitutto conoscere più a fondo la vita di Fabrizio De André e la sua evoluzione poetica, convinti che, in questo approccio alla sua discografia, giochi un grande ruolo il rapporto che implicitamente instauriamo con lui.
Nella seconda parte, l’attenzione si pone sulla sua scelta narrativa e su come tale capacità renda il suo linguaggio un luogo vitale per i suoi personaggi. Questi ultimi li ritroviamo tra le contraddizioni e i paradossi nel loro rapporto con la religione, la morale e la morte.
Infine, nella terza parte, al mistero che De André intravede nella sua vita e in quella dei suoi amati “vinti”, proviamo a dare un nome, «il punto di vista di Dio», e un volto, quello di un Padre coinvolto nella storia dei suoi figli, un testimone e un compagno di viaggio.
In ultima analisi, crediamo che tale cammino possa essere paradigmatico per l’esperienza religiosa dei nostri contemporanei, che «è aperta soprattutto all’incontro personale. Il presagio di una presenza trascendente è fonte di attesa esistenziale; è anelito alla comunione. La traccia non è tanto razionale e astratta; è emotiva ed esistenziale. Non tende solo alla comprensione; tende all’incontro e alla partecipazione. L’uomo non è solo alla ricerca della spiegazione che appaghi alla sua ragione; è anche in attesa della risposta che riempia la sua vita».
L'Autore
Salvatore Miscio è sacerdote dal 2005.
Dottore in antropologia teologica, insegna ecclesiologia all’ISSR di Foggia.
Dal 2020 è Vicario episcopale per la Pastorale della Arcidiocesi Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo.
È inoltre assistente ecclesiastico regionale della Puglia per l'Università cattolica del Sacro Cuore.