Si parte… si arriva
Introduzione
La scelta dei missionari non deve essere stata facile per don Bosco, se ancora il 25 luglio 1875 disponeva semplicemente di un elenco provvisorio di nove nomi fra preti e coadiutori. Ma con la sostituzione di alcuni e l’inserimento di altri, l’elenco di dieci fu completato. Con delle sorprese però. Don Giuseppe Fagnano, il futuro Prefetto Apostolico della Patagonia meridionale, della Terra del Fuoco e delle Malvine, non aveva fatto domanda. Fu invitato a partire in sostituzione di don Giovanni Bonetti come direttore del collegio di San Nicolás de los Arroyos e salpò senza neppure avvisare in famiglia. Il chierico Allavena poi, pure aggiunto all’ultima ora, e il neoprofesso giovane Vincenzo Gioia avrebbero tentato di salpare da Marsiglia, in quanto a rischio di non ricevere il passaporto a motivo della leva militare.
I candidati missionari trascorsero qualche tempo in Liguria nello studio dello spagnolo, sotto la guida dal console G. B. Gazzolo e altro tempo a Torino-Valsalice, presumibilmente per una preparazione spirituale. Il 29 ottobre erano a Roma, il 3 novembre furono ricevuti in udienza da Pio IX e il 4 novembre erano di ritorno a Torino. L’11 novembre fra la commozione generale nella chiesa di Maria Ausiliatrice si celebrò solennemente per la prima volta la giornata e la cerimonia dell’addio ai missionari; tutti commossi, don Bosco, i salesiani, i missionari, i giovani, i presenti. Sentivano di partecipare ad un evento storico, che si sarebbe ripetuto molte altre volte, che lungo il corso della storia avrebbe avuto un impatto sull’infinità di battezzati e non battezzati, fra le quali i missionari salesiani avrebbero svolto il loro servizio apostolico. Se dodici apostoli avevano fatto tanto, perché non pensare che dieci salesiani potevano pure dare inizio a qualcosa di grande? Del resto lo aveva presentito lo stesso don Bosco nel suo discorso di commiato: “In questo modo noi diamo principio ad una grand'opera, non perché si abbiano pretensioni o si creda di convertire l'universo intero in pochi giorni, no; ma chi sa, che non sia questa partenza e questo poco come un seme da cui abbia a sorgere una grande pianta? Chi sa, che non sia come un granellino di miglio o di senapa, che a poco a poco vada estendendosi e non sia per fare un gran bene?"
Don Bosco non li abbandonava; sul piede di partenza dava a ciascuno di loro un foglietto con venti consigli; li invitava a restare in contatto epistolare con lui. Lo avrebbero fatto e don Bosco avrebbe loro risposto.
DOCUMENTI
1. Ricordi ai missionari
Consegnati a ciascun missionario in partenza
Torino, 11 novembre 1875
1. Cercate anime, ma non danari né onori, né dignità.
2. Usate carità e somma cortesia con tutti, ma fuggite la conversazione e la familiarità colle persone di altro sesso o di sospetta condotta.
3. Non fate visite se non per motivi di carità e di necessità.
4. Non accettate mai inviti di pranzo se non per gravissime ragioni. In questi casi procurate di essere in due. 5. Prendete cura speciale degli ammalati, dei fanciulli, dei vecchi e dei poveri, e guadagnerete la benedizione di Dio e la benevolenza degli uomini.
6. Rendete ossequio a tutte le autorità civili, religiose, municipali e governative.
7. Incontrando persona autorevole per via, datevi premura di salutarla ossequiosamente.
8. Fate lo stesso verso le persone ecclesiastiche o aggregate ad Istituti religiosi.
9. Fuggite l’ozio e le questioni. Gran sobrietà nei cibi, nelle bevande e nel riposo.
10. Amate, temete, rispettate gli altri Ordini religiosi e parlatene sempre bene. È questo il mezzo di farvi stimare da tutti e promuovere il bene della congregazione.
11. Abbiatevi cura della sanità. Lavorate, ma solo quanto le proprie forze comportano.
12. Fate che il mondo conosca che siete poveri negli abiti, nel vitto, nelle abitazioni, e voi sarete ricchi in faccia a Dio e diverrete padroni del cuore degli uomini.
13. Tra di voi amatevi, consigliatevi, correggetevi, ma non portatevi mai né invidia, né rancore, anzi il bene di uno, sia il bene di tutti; le pene e le sofferenze di uno siano | considerate come pene e sofferenze di tutti, e ciascuno studi di allontanarle o almeno mitigarle.
14. Osservate le vostre Regole, né mai dimenticate l’esercizio mensile della buona morte.
15. Ogni mattino raccomandate a Dio le occupazioni della giornata nominatamente le confessioni [,] le scuole, i catechismi, e le prediche.
16. Raccomandate costantemente la divozione a M. A. ed a Gesù Sacramentato.
17. Ai giovanetti raccomandate la frequente conf. e com.ne.
18. Per coltivare la vocazione eccl.ca insinuate: 1° Amore alla castità, 2° Orrore al vizio opposto, 3° Separazione dai discoli, 4° Comunione frequente, 5° Carità con segni di amorevolezza e benevolenza speciale.
19. Nelle cose contenziose prima di giudicare si ascolti ambe le parti.
20. Nelle fatiche e nei patimenti non si dimentichi che abbiamo un gran premio preparato in cielo. Amen.
Sac. Gio. Bosco
2. Al capo spedizione don Giovanni Cagliero
Raccomandazioni e commissioni varie per il viaggio e per le nuove fondazioni - “confidate ogni cosa in G. C. Sac.to e in Maria A. e vedrete che cosa sono i miracoli”
1. Abbi cura della sanità e della moralità di tutti, e fa in modo che ciascuno abbia il necessario riposo.
2. Al Dott. Ceccarelli che ho ricevuto i fr. 200, e che mi raccomando pel catechismo argentino, cioè una copia che occorre nella stampa del G. Provv. in lingua spagnola.
3. Tomatis traduca la mia aritmetica in lingua spagnola e me la mandi che sarà stampata qui a Torino; si osservi se la vi è un buon testo di storia sacra, in caso diverso ne prepareremo uno.
4. Non si dimentichi un Cattolico o altro libro al sig. Dott. Espinosa.
5. Quando Allavena e compagni siano in bastimento a Marsiglia mi si scriva un dispaccio in questo senso: Tutti benvenuti e in sanità; diversamente si ometta tutti.
6. Ogni volta che nel viaggio avvi occasione scrivete quel che potete, ma tu unisci sempre un foglietto confidenziale per dirmi quello che fosse del caso.
7. Usate ogni atto di ossequio al sig. Franc.co Benítez, notandogli che egli è pure francescano cioè ha il nome del nostro patrono.
8. Niuno decanti quel che sa o quel che fa; venendo alle prove ciascuno faccia quanto a lui è possibile senza ostentazione.
9. Se mai accadesse di poter mandare danaro indirizzatelo a don Rua con quel mezzo che sarà indicato dal comm. Gazzolo.
10. Nelle vostre lettere accennate sempre alle preghiere, gratitudine a [chi] vi ha beneficati, e a tutti quelli che benefica[no] l’Oratorio. Su questo punto non si tema di dir troppo.
11. Per istrada o al termine del viaggio scrivi qualche bigliettino ai principali benefattori come marchese, marchesa Fassati; mamma Corsi e famiglia; contessa Callori; contessa Teresa Bricherasio: via La Grange 20 etc. etc. Queste cose gioveranno molto a voi e a noi.
12. Occorrendo personale scrivi tosto tanto per le monache quanto pei Salesiani; ma di’ anche il tuo parere intorno a chi si possa calcolare. Fate quello che potete, Dio farà quello che non possiamo noi. Confidate ogni cosa in G. C. Sac.to ed in Maria A. e vedrete che cosa sono i miracoli.
Io vi accompagno colle preghiere, ed ogni mattina vi ricorderò tutti nella S. Messa. Dio vi benedica dovunque andate; pregate per me, e per la vostra Madre la Congregazione. Amen.
Sac. G. Bosco
3. Al commendatore Giovanni Battista Gazzolo
Console di Savona a Buenos Aires e promotore della prima spedizione missionaria
Torino, dicembre 1875
Car.mo Sig. Commendatore,
Più cose nostre le saprà da D. Cagliero, che è incaricato di comunicarle, specialmente la onorevole menzione che il S. Padre fa nel Breve a me diretto pei nostri missionari. Qui non si parla ancora del nostro oggetto e di quello del sig. dott. Ceccarelli. Ne fui però privatamente assicurato. Appena lo sappia ufficialmente ne darò tosto comunicazione. Quello che è certo si è quanto segue: il Cav. G. B. Gazzolo, console della R. A. in Savona pel 1° del 1876 sarà proposto a S. M. per la decorazione dei SS. Maurizio e Lazzaro. Così mi scrive persona che scrisse la nota che verrà presentata al Re.
In tutte le nostre case si prega affinché Dio conceda a tutti buon viaggio e a Lei a suo tempo un buon ritorno. Ella non può certamente immaginarsi il rumore che fecero i giornali intorno alle nostre Missioni. Giornali di tutti i colori ne parlarono favorevolmente. Spero che riceverà regolarmente tutti i giornali che parlano di tale argomento.
Tutti desiderano di avere notizie della nobile e coraggiosa carovana; tutti chiedono che da parte loro mandi saluti, ossequi, ed auguri speciali a V. S. car.ma, ed io lo fo di buon grado specialmente a nome di D. Francesia, che le è proprio amico sincero.
Quando le avvenisse di scrivermi, la prego di espormi in confidenza lo stato delle cose bianche ed i punti neri, sia da parte dei salesiani, sia da parte degli argentini. Altri diranno altro. Io la ringrazio, prego Dio che la benedica in ogni sua impresa, e conti sopra la congregazione salesiana come di roba sua.
Faccia umili ossequi al D. Ceccarelli, l’assicuri della mia gratitudine, che spero poter dimostrare o più presto o più tardi, ma che lo raccomando ogni giorno al Signore nella santa Messa. Faccia lo stesso al sig. Benítez ed agli altri signori della Commissione. Preghi anche per me che le sarò sempre in G. C.
Umile servitore ed aff.mo amico
Sac. Gio. Bosco
4. Prima lettera di don Cagliero dall’Argentina
Accoglienza calorosa – necessità di un buon predicatore – tutti bene in salute – saluti dai corrispondenti argentini
Buenos Ayres, 14 dicembre 1875
Carissimo Padre!
Siamo arrivati stamane al porto di Buenos Ayres, il cannone avvisò dell’arrivo del Savoie [1], e due ore dopo (stando ancorati 10 miglia dalla città) arrivarono il vaporino di sanità, e subito un altro vaporino con entro il sollerte e carissimo Ceccarelli che veniva a prenderci. Fece colazione con noi a bordo e partimmo; giunti alla città già stava il Vescovo attendendoci, e venne a farci visita nella casa preparata per le Monache [2]. Domani andremo secondo l’etichetta americana a restituirci la visita, e gli rimetterò le carte necessarie.
È molto interessato per noi e disposto per una parte a tutto quello che ci abbisogna. Quivi ci fermeremo con Don Ceccarelli parecchi giorni, perché tutto Buenos-Ayres sa che prendiamo possesso della chiesa degli Italiani, ed il Vescovo stesso ha in nostro favore aggiustato tutto. È una chiesa molto bella, vasta e nel centro della città. Tutti ci consigliano a prenderla. Ed è già sparsa la voce che domenica prossima uno dei padri farà, dopo preso il possesso, un discorso di inaugurazione, e che il concorso sarà tale che la chiesa si troverà piccola. Io farò il discorso domenica e prenderò un possesso precario, lasciando don Baccino col titolo di cappellano. Ma si richiede un predicatore formato. E qui è tutto, il predicatore è quegli che sostiene la chiesa, per ora non posso dire niente, perché arrivato solo della giornata, e domani/16/ parte il vapore inglese e mi preme darle pronta notizia del nostro arrivo; quanto prima le scriverò le cose come sono al riguardo della chiesa della Misericordia, o sia degli Italiani, per ora devo trovarmi in Buenos Ayres per la predica domenicale, trovarmi a S. Nicolás per incominciare il necessario pel Collegio.
Domani pregherò, verificherò il capitolato [3] e mi consiglierò coll’Arcivescovo e col Signor Don Francesco Benítez, che si portò in Buenos Ayres a recibirnos e nel suo palazzo mi trovo alloggiato col simpatico (dicono) ch. Allavena. Gli altri stanno alloggiati parte a la Iglesia de los Italianos e parte altrove.
Verso notte vennero tutti a visitare Benítez, patriarca di 78 anni, che si dice nostro amigo, che però noi chiamiamo padre, y se ve a sonreir y le gusta mucho esta palabra padre! Mi ha già fatto vedere il corredo per la nuova cappella del Collegio, e domani mi condurrà a vedere il disegno dell’altare che costerà non poche migliaia di franchi. E mi chiamò licenza di porre tre belle statue! della Immacolata Concezione, S. Giuseppe e S. Francesco di Sales. Spero che in quel giorno faremo una bella festa! Intanto mi prepari uno che sia predicatore fatto per Buenos-Ayres diversamente mi trovo incagliato troppo, perché Don Baccino non ha ancora il necessario per assumersi la delicata parola del pulpito.
A giorni, come già dissi, spero renderla consapevole di quello che si sarà stabilito, per ora le dico che le accoglienze furono cordialissime, e quivi con Don Francesco Benítez sono come in casa propria, vuol molto bene a nuestro Padre general, a quien desearía conocer personalmente, pero los años, dice él, no se lo permiten ni al uno ni al otro. Per ora non le scrivo altro, in altra mia le dirò le particolarità del viaggio desde Rio Janeyro hasta a Buenos-Ayres e sono molte, massime per le relazioni fatte in Montevideo.
Don Fagnano, Don Tomatis, Baccino, Cassini, Allavena, Scavini, Molinari, Belmonte e Gioia caramente con me la salutano. Sono allegri ed animati molto perché tutto vada bene e secondo l’aspettazione di qui, che è grande, e nissuno si immagina l’idea alta che hanno de nosotros de la Congregación Salesiana. Al punto che se Ceccarelli ed il Vescovo non suggerivano partito più prudente, la Confraternita degli Italiani aveva stabilito di venire in numero di 200, e processionalmente accompagnarci dal porto alla chiesa, venne perciò la sola Commissione.
Nuovamente e caramente la saluto, baciandole come figliale rispetto la mano e termino mi carta, porque Don Francisco quiere che vaya acostarme, siendo demasiada adelantada la noche, y viéndome mucho cansado por el viaje! Don Francisco, Don Ceccarelli, Espinoza y el Arzobispo me encargaron de sus expressiones para Usted.
Arrivando questa mia, si troveranno presso a radunarsi per S. Francesco [4] confratelli. Entonces recuérdenos a todos, quienes de todo corazón amamos en Jesucristo, tenemos mucha necesidad de sus oraciones, porque para bien empezar todo, no faltaron dificultades.
Affez in G. G.
D. Cagliero
Me he olvidado de los niños!!! Tiernamente los salude, usted, por nosotros!
NOTE
1 Savoie: piroscafo francese.
2 Figlie di Nostra Signora della Misericordia di Savona; tredici consorelle e due postulanti avevano viaggiato con i Salesiani.
3 Capitolato: convenzione fra salesiani e Commissione preposta alla chiesa degli Italiani.
4 Radunarsi per S. Francesco: per partecipare alle conferenze solite a tenersi a Valdocco in occasione della festa del santo patrono dei Salesiani.