Tra accompagnamento educativo
e proposta di fede
Un cammino pastorale per guardare,
ascoltare e accompagnare le nuove generazioni
Francesco Vanotti

Questa rubrica intende accompagnare lettori ed educatori dentro un cammino che parte dal riconoscere i giovani per ciò che sono, fino a riscoprire la comunità come spazio di incontro e di futuro.
Nei primi articoli (1-2) ci soffermeremo sull’atteggiamento iniziale: lo sguardo. Imparare a vedere i giovani senza filtri, accogliendo la loro novità, e al tempo stesso riconoscere come spesso i discorsi su di loro siano specchi che riflettono le attese e le paure degli adulti.
Gli articoli centrali (3-7) apriranno alla fase dell’interpretazione. Si rifletterà sul passaggio dall’istruzione alla trasformazione, sul valore delle narrazioni e dei simboli, sulle tappe di un cammino iniziatico e sul ruolo degli adulti come mentori credibili. In questo percorso troveranno spazio anche il rapporto dei giovani con il tempo, segnato da incertezza e desiderio, e la loro ricerca di senso in una società complessa.
Infine, il percorso si concluderà (8) con uno sguardo comunitario: la pastorale non come insieme di attività, ma come luogo di relazioni autentiche e generative, dove i giovani possano sentirsi riconosciuti e protagonisti, e la Chiesa stessa possa lasciarsi rinnovare dal loro contributo.
1. Riconoscere: lo sguardo che genera incontro
Vedere i giovani senza filtri
Il primo passo è imparare a guardare i giovani per ciò che sono, senza sovrapporre le nostre aspettative o nostalgie. Riconoscerli significa accogliere la loro originalità e lasciarsi interpellare dalle loro domande.
2. Oltre gli specchi: quando parlare dei giovani significa parlare di sé
Tra proiezioni adulte e desiderio di autenticità
Spesso i discorsi sui giovani sono specchi che riflettono il mondo degli adulti. Questo contributo invita a superare stereotipi e narrazioni preconfezionate, per ascoltare i giovani reali, non le immagini che li rimpiazzano.
3. Dal formare al trasformare
Quando l’educazione non è più istruzione, ma esperienza di vita
Non bastano schemi trasmissivi: i giovani hanno bisogno di esperienze che tocchino la vita. La pastorale si trasforma quando diventa cammino iniziatico, capace di generare interiorità e futuro.
4. L’esperienza che parla
Raccontare e rileggere la vita per darle senso
Il racconto di sé, l’ascolto reciproco, la lettura della vita alla luce del Vangelo: sono queste le chiavi che aiutano i giovani a dare nome al proprio vissuto e a intravedere significati nascosti.
5. I quattro passaggi dell’iniziazione
Rottura, esplorazione, sfida, rigenerazione
Il cammino educativo è segnato da tappe che plasmano identità e fede. Questo approfondimento illustra i passaggi simbolici che ogni giovane attraversa, offrendo spunti per tradurli in esperienze concrete.
6. Catechisti ed educatori come mentori
Più compagni di viaggio che maestri
I giovani cercano guide autentiche: non maestri perfetti, ma adulti che sappiano restare accanto. Il contributo riflette sul ruolo dell’educatore come testimone credibile e generativo.
7. Giovani e futuro: tra paura e desiderio
Abitare il tempo presente senza smarrire la speranza
Il futuro non è più un orizzonte scontato, ma un campo fragile. Appare necessario restituire fiducia e speranza ai giovani, insegnando loro a scegliere il domani senza fuggire dal presente.
8. La comunità che accoglie e trasforma
Dalla pastorale delle attività alla pastorale dell’incontro
Il percorso si chiude con la dimensione comunitaria: la Chiesa non come organizzatrice di eventi, ma come spazio di relazioni vere, in cui i giovani possano sentirsi accolti e protagonisti.
Il testo di riferimento è F. VANOTTI – F. CARLETTI, Nel cuore dei giovani. Abitare le domande, accogliere la ricerca, annunciare in modo sfidante, Torino, Elledici 2025.















































